“488 giornalisti detenuti”: Reporter senza Frontiere lancia l’allarme

Numeri preoccupanti arrivano da Reporter Senza Frontiere: solo nel 2021 sono 488 i giornalisti attualmente detenuti.

(Photo by Leon Neal/Getty Images)

Sono numeri che devono far riflettere quelli che vedono 488 giornalisti detenuti in tutto il mondo. Dati che dimostrano come l’informazione sia sempre e ancor di più minacciata dall’aumento di una spropositata opposizione all’informazione libera, imparziale e disancorata da logiche di regime.

Le difficoltà di raccontare è sempre più evidente. Molti giornalisti sono sottoposti a minacce e il pericolo di ritorsioni è diventato sempre più impattante. ​”Questo aumento significativo del numero delle detenzioni arbitrarie è provocato in particolare da 3 Paesi i cui governi sono indifferenti al desiderio di democrazia dei loro cittadini”, scrive Reporter senza Frontiere sul rapporto – i giornalisti prigionieri non sono “mai così tanti dalla creazione del rapporto nel 1995 della Ong”.

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Solo in Myanmar i giornalisti imprigionati sono 53, un paese i militari hanno ripreso il controllo del Paese dopo un colpo di Stato. Basti pensare, come spiega Rai News che lo scorso anno in questo Paese i giornalisti in prigione erano solo 2 – numeri in forte crescita che potrebbero subire un trend ancora più negativo nei prossimi anni..

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A detenere il triste record è la Cina che ha ben 127 reporter detenuti. Abbiamo visto come le vicende di Hong Kong: segue con 53 il Myanmar, 43 Vietnam, 32 Bielorussia, 31 Arabia Saudita.  Scende a 46 il numero di giornalisti che hanno perso la vita. Un numero comunque elevato e che solleva la necessità di una maggiore tutela per i reporter.

L’anno corrente ha intensificato il rischio per chi ha svolto il ruolo di reporter in Paesi come l’Afghanistan e il Messico, da sempre Paese fortemente considerato pericoloso per i reporter, minacciati dalla violenza dei narcos. 60 sono le donne imprigionate, un numero estremamente elevato.

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