È tempo di share economy e, quindi, dopo l’esperienza di Uber, con tutte le problematiche aperte più o meno corporative, con Ubertaxi, Uberbike e Ubermoto, si è approdati, come con le auto, anche alla nautica.
boat. Un amore, nel più dei casi, contrastato dai costi elevati del diportismo nautico, con i proprietari di imbarcazioni, di tutti i natanti, piccoli e grandi, stretti tra le spese di manutenzione e di ormeggio, desiderosi di alleggerire il fardello e degli amanti di questo genere di esperienza, impossibilitati a raggiungere concretamente l’oggetto dei loro desideri. La nuova piattaforma, nata per mettere in contatto i proprietari, i tanti piccoli armatori presenti sulle nostre coste e gli appassionati della nautica, si prefigge di diffondere, con un costo accettabile, l’utilizzo protempore di ogni genere di imbarcazione.
Il proprietario può diffondere online l’annuncio di affitto della sua barca senza appoggiarsi alle agenzie specializzate, cercando direttamente l’incrocio con coloro che desiderano vivere il mare ad un prezzo possibile. È questo un modo di avvicinare alla cultura marinaresca tante persone che nel chiasso di spiagge super affollate si sentono prigioniere e non aspettano altro che il momento di raggiungere il largo, ed inoltre è il più efficace veicolo, questo boat sharing, per infondere nuova energia ad un mercato come quello nautico che la crisi degli ultimi anni ha pesantemente penalizzato.
© Riproduzione riservata