Manca poco meno di un’ora all’inizio del sit-in indetto a Roma dal comitato “InformAZIONE libera” (che comprende varie testate giornalistiche), al quale parteciperanno il presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino, il vicepresidente Santino Franchina, il segretario Paolo Pirovano e parte dei consiglieri nazionali dell’OdG. Numerose le adesioni di associazioni e organizzazioni di cittadini che si troveranno sotto l’Obelisco alle 16.00 e manifesteranno fino alla 19.00. Saranno presenti rappresentanti di Libera, Mille Donne per l’Italia, Irideventi, Ram, Flidon, Associazione nazionale Giuseppe Garibaldi, Associazione Tutela dei diritti e solidarietà e Associazione Stampa Reggiana. Obiettivo della manifestazione, a cui parteciperà anche la redazione di Ck12, è quello di difendere il diritto dei cittadini ad essere informati correttamente e, dall’altra parte, permettere al giornalista di praticare la professione senza il pericolo di censure o ritorsioni. Ritirata in Senato la proposta di inasprire la pena prevista per il giornalista che diffama il singolo cittadino (pena che va da uno a tre anni di carcere) aumentata da un terzo alla metà se il diffamato fosse un politico, giudice o magistrato (quindi fino a nove anni di carcere).
Ancora una volta i giornalisti manifestano pacificamente per chiedere l’eliminazione della carcere per il reato di diffamazione, prevista dalla legge sulla stampa (47/48) e ancora valida in un Paese come l’Italia che si dichiara sempre più europeista ma dove poi, in concreto, viene ignorato ciò che, in tema di diffamazione e di carcere per i giornalisti, ha affermato la Corte europea dei diritti dell’uomo. Una sanzione come il carcere non è di regola compatibile con la libertà di espressione riconosciuta dall’articolo 10 della Cedu. La Corte di Strasburgo, come ben ricordato di colleghi Melzi e Vigevano (Sole24 ore- 29 marzo 2016), ha più volte sottolineato che, in materia di diffamazione, una pena troppo severa o anche un risarcimento non proporzionato al reddito – rischiano di avere l’effetto di frenare eccessivamente la libertà di informazione. Senza contare che in Italia, per effetto del D.Lgs. 15 gennaio 2016 n° 8, reati come l’ingiuria, il danneggiamento semplice di beni altrui, la guida senza patente, gli atti osceni o contrari alla pubblica decenza, sono stati depenalizzati e non prevedono un procedimento penale, ma soltanto (a seconda dei casi) una sanzione amministrativa di tipo pecuniario o una multa a seguito di un processo civile di risarcimento del danno azionato dalla vittima (è il caso dell’ingiuria o del danneggiamento).
Sul sito di CK12 potrete seguire la twitter cronaca della manifestazione.
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