Microsoft vuole comprare Tik Tok e Donald Trump si scatena

Microsoft vuole comprare Tik Tok

Microsoft Tik Tok

La notizia circola da giorni e, secondo autorevoli fonti finanziarie, The Wall Street Journal in testa, l’affare è vicino alla chiusura: Bill Gates, il fondatore e proprietario di Microsoft, è ad un passo dall’acquisto del popolare, soprattutto tra i giovani, social network della compagnia cinese ByteDance, Tik Tok. La quotazione è di quelle macroscopiche, 100 miliardi di euro. Come detto l’affare è in dirittura di arrivo ma, sulla strada del closing, in queste ore si è palesata una figura, imprevista e di assoluto rilievo, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Trump si scatena contro l’affare

Lo scenario, imprevisto e imprevedibile, lo racconta sempre il WSJ secondo il quale l’attacco frontale di Trump al social network, “TikTok è fonte di preoccupazione per la sicurezza nazionale – ha detto l’inquilino della Casa Bianca – li metteremo al bando negli Stati Uniti”, nasconde la voglia di fare lo sgambetto al suo arci-nemico Bill Gates.

I motivi

Donald Trump e Bill Gates non si sono mai piaciuti, un’antipatia atavica, di pelle, di cultura, totale. Antipatia che si è incancrenita durante il periodo della massima diffusione del coronavirus. Il fondatore di Microsoft, infatti, ha più volte accusato il presidente degli USA, in pubblico e in privato, di aver gestito in maniera dilettantesca l’emergenza. Per non tacere del fatto che la scorsa settimana Bill Gates, in diretta nazionale alla CNBC, ha definito i test lanciati su scala nazionale da Trump “Inutili, richiedono 48 ore di tempo per il risultato, sono uno spreco di soldi e di energie”. Per non tacere della difesa pubblica di Fauci e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, due dei “nemici giurati” di Trump.

Adesso cosa succede ?

Accadrà che la guerra politica e commerciale è appena iniziata. Da un lato Trump è trincerato dietro gli interessi di sicurezza nazionale, Tik Tok, cosi come la Huawei, sono accusati di utilizzare i device in mano a milioni di cittadini americani per spiare dall’interno la nazione. Dall’altro lato il libero mercato spinge per portare sotto il cappello di Microsoft la principale alternativa social al mondo facebook, inteso come whatsapp+instagram+il network ideato da Mark Elliot Zuckerberg. I motivi sono chiari, nonostante il crollo del Prodotto Interno Lordo USA, – 32,9%, le big tech, le grandi compagnie tecnologiche, volano con profitti stellari. Trump, per garantirsi la rielezione alla Casa Bianca, ha necessità assoluta di spostare dal suo lato della barricata questa mole di profitti oggi appannaggio di un mondo tradizionalmente avverso al Grand Old Party. Come detto la guerra commerciale è appena inziata.

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