Coronavirus, i veri dati: meno morti e meno ricoveri
La prima estate dell’era della pandemia da coronavirus covid-19 volge lentamente al termine e già, a livello di comunicazione politica e istituzionale, si rincorrono i primi bilanci, i dati che vengono diffusi rispetto all’aumento dei contagi, al numero di morti e dei ricoveri in terapia intensiva, parlano di allarme in corso e di un concreto rischio rinvio per l’apertura dell’anno scolastico. Ma è davvero cosi ? Noi della redazione di Cronaka 12, con l’ausilio dei dati diffusi dal Laboratorio del “Sole24Ore”, abbiamo deciso di leggere in controluce i numeri. E quello che emerge è davvero interessante. Vediamolo insieme
Allarme psicologico
Il primo elemento che ci sentiamo di evidenziare, con forza, è che l’allarme, prima molto serio e circostanziato, sta volgendo verso un livello più emotivo e psicologico che reale. I numeri sono incontrovertibili. Il 6 marzo 2020, alla vigilia dell’emissione del provvedimento di lockdown, la percentuale delle persone ricoverate rispetto al totale dei contagiati era del 61,13%, di cui l’11,8%, era in terapia intensiva. Il 10 aprile la percentuale di ricoverati in terapia intensiva era scesa al 3,56% per attestarsi il 30 giugno allo 0,60% con un dato complessivo di ricoverati del 6,79 % . Appena un mese dopo, il 30 luglio 2020, le persone in terapia intensiva erano lo 0,38 %, dato praticamente identico a quello di fine agosto: 0,36% il 30 agosto, 0,34% il 29 e 0,32% del 28.
L’analisi del dato
La sostanza che emerge dalla lettura dei dati è che il numero delle persone in terapia intensiva si è ridotto in maniera drastica ed è stabile da quasi due mesi. Per non tacere del dato degli esiti infausti. Le morti sono ferme ad una media di 4 persone al giorno. E’ chiaro ed evidente, pertanto, che l’allarme sulla recrudescenza del contagio è decisamente sovrastimato. Sottolineiamo che è un dato in totale controtendenza rispetto a quello dei nuovi contagi che chiaramente e, come sottolineato anche dalla nostra testata, si eleva solo per il fatto che i tamponi sono praticamente triplicati. Si è passati dai 24.036 tamponi del 3 agosto ai 99.108 del 29 agosto. I numeri non mentono mai.