Capri-Revolution: tutto quello che c’è da sapere sul film di Mario Martone

Tutto quello che c’è da sapere su Capri-Revolution, il film drammatico di Mario Martone, in onda questa sera in prima tv su Rai3. 

In concomitanza con l’inizio della Mostra del Cinema di Venezia 77, questa sera Rai3 propone in prima tv una delle tre pellicole italiane presentate in concorso due anni fa, nel 2018. Scritto e diretto da Mario Martone, Capri-Revolution è stato premiato nel 2019 con due David di Donatello e ha collezionato diverse nomination anche per i Nastri d’Argento. Nel cast, Marianna Fontana, che aveva già recitato nel film Invisibili di Edoardo De Angelis insieme alla sorella gemella. Scopriamo più nel dettaglio il film.

Capri-Revolution: trama del film

Capri, 1914: alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, un gruppo di giovani artisti provenienti dal Nord Europa decide di stabilirsi sull’isola, fondando una comune proto-hippie. Sotto la guida del loro leader Seybu (Reinout Scholten van Aschat), un pittore-mistico, i giovani camminano nudi, non mangiano carne e sono in diretto contatto con la natura. Lucia (Marianna Fontana), una ragazza analfabeta dell’isola e guardiana di capre, scopre la comune e, affascinata e incuriosita, incomincia a spiarne di nascosto abitudini e attività, arrivando addirittura ad uscire di nascosto da sua madre, i suoi due fratelli e il padre, gravemente malato.

Carlo (Antonio Folletto), un giovane medico arrivato per curare il padre di Lucia, attratto dall’indole ribelle della giovane, cerca di convincerla a diventare infermiera, ma invano: Lucia, infatti, pensa solo alla comune e al suo leader Seybu, di cui farà presto conoscenza. Quando muore il padre, Vincenzo e Antonio, i fratelli della giovane, decidono di rimettere sulla retta via Lucia: per dissuaderla dall’idea di raggiungere il gruppo di giovani, le combinano un matrimonio con un anziano e ricco signore del posto, ma durante il pranzo organizzato proprio per permettere ai due promessi sposi di conoscersi, la situazione degenera e Lucia scappa da Seybu, unendosi alla comune dove imparerà a leggere e a parlare inglese.

Capri-Revolution: una storia di binomi e di emancipazione

Per il film, il regista Mario Martone, si è ispirato al pittore tedesco Karl Wilhelm Diefenbach – che aveva fondato una comune a Vienna e che morì proprio sull’isola di Capri, dove si trova un piccolo museo a lui dedicato – e a all’artista Joseph Beuys e alla sua opera Capri-Batterie.

Arte e rivoluzione, tradizionalismo e rinnovamento, fede e scienza, guerra e pace: Capri-Revolution è un film fatto di binomi e parallelismi che non mirano alla contraddittorietà ma al confronto. Non è un semplice spaccato sull’Italia agricola del meridione di inizio Novecento ma “un modo per raccontare una Italia non doma” – aveva detto il regista in occasione della presentazione della pellicola al Lido – la cui forza risiede, in particolar modo, nel percorso di emancipazione della protagonista, capace di ribellarsi a una visione oppressiva della donna e scegliere, a qualunque costo, la sua libertà.

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