L’agente Mario Rocco Santoro morto nello schianto: «eri un angelo con la divisa»

Una domenica di sole da sfruttare con la passione per la moto. Così l’agente di polizia penitenziaria, Mario Rocco Santoro, pensava di trascorrere questa domenica, rivelatasi poi tragica. Un impatto violentissimo con una vettura ha sbalzato via la moto, segnando la morte del giovane centauro di soli 32 anni.

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Mario Rocco Santoro, agente di polizia penitenziaria, in una mattinata di sole come quella di ieri e qualche ora libera dal servizio, si è messo in sella alla sua passione: una Kawasaki Ninja per farsi un giro fuori città. Ma il destino aveva in serbo un piano ben diverso.

La dinamica dei fatti

Mentre viaggiava in sella alla sua Kawasaki Ninja verde, intorno alle 11.40, zona Montalbano, precisamente in via Bologna, all’angolo con via Fruttidoro, arrivava anche una Toyota Hybrid. Per cause in corso di accertamento da parte degli agenti della polizia municipale, i due veicoli si sono scontrati. Ad avere la peggio è stato il motociclista. L’impatto con la parte anteriore destra della vettura è stato molto violento, al punto da sbalzare la Kawasaki fuori strada. All’arrivo dei soccorritori, la moto si trovava in un campo agricolo che costeggia la strada.

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Le sue condizioni erano sin da subito apparse gravi e la speranza era appesa a un filo. Un filo che si è spezzato nel pomeriggio di ieri, quando l’uomo, originario di Potenza e da tre anni in servizio all’Arginone, è morto dopo alcune ore di lotta all’ospedale di Cona.

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Secondo le testimonianze di chi ha assistito all’incidente, il motociclista in un primo momento non sembrava aver riportato gravi conseguenze, tanto che è stato visto alzarsi e scattare persino qualche foto alla propria moto per documentare l’incidente a beneficio dell’assicurazione, ma dopo poco si è sentito male e si è accasciato.

Sul posto si sono portati subito i soccorsi del 118, con ambulanza e automedica, che hanno preso in carico il ferito, stabilizzandolo sul posto prima di trasportarlo all’ospedale di Cona per gli accertamenti e le cure del caso con codice di massima gravità. Purtroppo a Cona le sue condizioni si sono ulteriormente aggravate fino al tragico epilogo nel tardo pomeriggio

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