GB, antisemitismo: il Labour sospende l’ex leader Corbyn

L’ex leader del Labour britannico, Jeremy Corbyn, è stato sospeso dal partito dopo alcune sue dichiarazioni antisemite. 

(Photo by DANIEL LEAL-OLIVAS/AFP via Getty Images)

La decisione è stata presa dal nuovo leader dei Laburisti, Keir Starmer, alla luce dei commenti che lo stesso Corbyn – punto di riferimento della sinistra – aveva fatto sulle conclusioni del rapporto della Commissione dei diritti umani britannica (Equality and Human Rights Commission), la quale aveva indagato sulla questione dell’antisemitismo all’interno del partito.

Leggi anche -> Proteste No Lockdown: don Peppino si schiera con i manifestanti

I contenuti del rapporto

La Commissione dei Diritti Umani britannica ha pronunciato il suo verdetto sul partito Labourista, governato fino a 6 mesi fa da Jeremy Corbyn: è stato responsabile “di discriminazione e vessazione” nei confronti di membri ed iscritti al partito ebrei. “C’era una cultura nel partito Laburista che, nel migliore dei casi, non ha fatto abbastanza per prevenire l’antisemitismo e, nel peggiore, sembrava accettarlo”.

Il rapporto getta una nuova luce sulle tante accuse che negli anni scorsi si erano susseguiti sul partito: seppur contestato da Corbyn e dai suoi sostenitori, il verdetto riconosce almeno in parte le ragioni dei militanti e funzionari di origine ebraica che avevano presentato denuncia di fronte alla Commissione.

Le accuse rivolte al Partito Labourista

La questione dell’antisemitismo all’interno del Partito Laburista era una delle molte critiche rivolte a Corbyn durante il suo periodo da segretario (2015-2020). Corbyn aveva sicuramente posizioni politiche molto più a sinistra rispetto a quelle dei suoi predecessori, tuttavia, molte delle sue posizioni, secondo alcuni, si sovrapponevano a tesi antisemite.

Corbyn era stato accusato inoltre di avere coperto anche alcuni membri del partito che avevano tesi apertamente antisemite, come un candidato alle elezioni locali di Peterborough che aveva definito l’uccisione di massa degli ebrei da parte dei nazisti “una bufala”.

Nel 2016, dopo diversi casi del genere, Corbyn chiese un’indagine interna, in seguito alla quale ammise che dal 2015 al marzo del 2018 c’erano sono stati almeno trecento casi di dichiarazioni antisemite tra i membri del Partito Laburista.

Il commento di Jeremy Corbyn

Corbyn ha commentato così i risultati del rapporto: “chiunque affermi che non c’è antisemitismo nel Partito Laburista si sbaglia. Certo che c’è, come in tutta la società, e a volte è espresso da persone che pensano a se stesse come persone di sinistra. Le persone ebree del nostro partito e di tutta la comunità avevano ragione ad aspettarsi che ce ne occupassimo, e mi rammarico che ci sia voluto più tempo del dovuto per cambiare le cose”.

Corbyn ha aggiunto però che “la portata del problema è stata anche drammaticamente sopravvalutata per ragioni politiche dai nostri oppositori all’interno e all’esterno del partito, nonché da gran parte dei media”. Proprio a causa di queste ultime dichiarazioni il partito ha deciso di sospendere Corbyn.

La sospensione di Corbyn dal Labour

Il nuovo capo del Labour, Keir Starmer, eletto in aprile, ha deciso di sospendere il suo predecessore, addossandogli sostanzialmente tutte le responsabilità. “Se dopo tutto il dolore e tutte le prove mostrate in questo rapporto ci sono ancora persone che pensano che non ci siano problemi con l’antisemitismo nel Partito Laburista, che sia tutto esagerato, o che sia un attacco da parte di una fazione, allora, francamente, anche tu sei parte del problema” ha dichiarato Starmer alla stampa.

“Se sei antisemita, non dovresti essere in nessun modo vicino a questo partito – ha dichiarato ancora l’attuale leader – e noi faremo in modo che tu non lo sia”.

Corbyn ha a sua volta commentato la sospensione su Twitter contestandola e dicendo di aver condannato chiaramente l’antisemitismo nel partito.

Impostazioni privacy