Coronavirus, l’Italia verso scenario 4: cosa significa e cosa prevede?

Lo scenario 4 prevede di integrare l’attuale Dpcm con “zone rosse” regionali e disposizioni locali a seguito degli studi elaborati dall’Istituto superiore di Sanità e valutazioni politiche del governo.

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Chiusure di alcune attività e coprifuoco anticipato.

Sono queste le ipotesi su cui si lavora in virtù del monitoraggio settimanale sull’andamento dei contagi da Covid reso noto alle ore 16:30 di Venerdì 30 Ottobre.

Si preparano dunque, gli scenari più efficaci per il contrasto dell’epidemia. Allo stesso tempo il Presidente Conte per decidere nuove misure vorrebbe aspettare l’8 novembre e valutare al momento gli effetti delle misure. Molto dipenderà dalla curva epidemiologica che potrebbe costringere il governo ad abbreviare i tempi per un nuovo lockdown generalizzato.

“Secondo i dati di oggi ben  11 Regioni sono classificate a rischio elevato di una trasmissione non controllata di SARS-CoV-2. Di queste, 5 sono considerate a rischio alto a titolo precauzionale in quanto non valutabili in modo attendibile perché la completezza del dato di sorveglianza è insufficiente al momento della valutazione: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Val d’Aosta, Veneto. Altre 8 Regioni sono classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese: Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, PA Bolzano, PA Trento, Umbria. Secondo l’Istituto superiore di sanità tutte le regioni tranne il Molise hanno riportato criticità di resilienza”.

Lo scenario 4.

Lo scenario 4 prevede la chiusura delle scuole, il divieto di spostamento e l’identificazione delle “zone rosse” per tre settimane. In questo caso ci sarebbe anche il divieto di spostamento da una regione all’altra.

Sono soprattutto 5 regioni le regioni al momento coinvolte dallo scenario 4:  Lombardia, Campania, Liguria, Lazio e Valle d’Aosta, oltre alla provincia autonoma di Bolzano. Viene monitorata anche la situazione a Milano.

Cattive notizie, il virus avanza.

“ Oggi non ci sono buone notizie, ieri 26.831 casi oggi abbiamo superato 31mila abbondamente», ha dichiarato  Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, durante la presentazione del monitoraggio settimanale Iss-Ministero. «La percentuale dei positivi sui tamponi effettuati supera il 10% e non è un buon indicatore. Indica che l’epidemia galoppa, che il virus circola in maniera abbastanza veloce», ha aggiunto precisando i casi positivi in 31.084 e rilevando che «il numero di tamponi è ancora aumentato a 215.085 da 201.452 di ieri, continua questo trend, stiamo aumentando la capacità di fare tamponi in maniera veramente ottima, rilevante”.

Fondamentale il ruolo dei medici di base.

“Cruciale il ruolo dei medici di medicina generale per garantire la gestione ottimale dei malati Covid. Sono al centro dei questo percorso assistenziale e a loro va il ringraziamento” – ha aggiunto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli – “Dalla settimana prossima saremo in grado di effettuare 100 mila tamponi rapidi al giorno – sottolinea – Abbiamo spinto verso l’alto l’iceberg ora vediamo di più la base  rispetto alla primavera scorsa. Quanto più riusciremo a mantenere i malati a domicilio, tanto meno sarà la pressione» sul sistema ospedaliero”.

 

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