Addio a Paolo Rossi: come è morto l’eroe del Mondiale di Spagna 1982

Il 2020 chiede un nuovo doloroso contributo al mondo del calcio, nella tarda serata del 9 dicembre, poco prima di mezzanotte, se n’è andato Paolo Rossi, l’eroe del Mondiale di Spagna 1982: ecco come è morto Pablito

Come è morto Paolo Rossi

Dopo una lunga, dolorosa e inesorabile malattia che lo aveva colpito ai polmoni a fine novembre 2019, Paolo Rossi, per tutti Pablito, l’eroe del Mondiale di Spagna 1982, è morto a Roma poco prima delle 24:00 del 9 dicembre 2020.

Come è morto Paolo Rossi: l’annuncio su Instagram della moglie

A dare il doloroso annuncio, con un post su Instagram, la seconda moglie del bomber, Federica Cappelletti, sposata nel 2010 dopo un primo divorzio. Paolo Rossi lascia tre figli. Uno nato dalla prima unione e due bambine avute con la giornalista alla quale si era legato nei primi anni del 2000. Paolo Rossi era nato a Santa Lucia, una frazione di Prato il 23 settembre 1956 e viveva tra Vicenza, dove con l’ex compagno del Lanerossi dei miracoli Giancarlo Salvi, morto nel 2014, aveva aperto un’agenzia immobiliare, e Bucine in provincia di Arezzo dove era titolare di un complesso agrituristico.

La carriera di Paolo Rossi

E’ difficile concentrare in pochi lampi la carriera di uno dei calciatori più conosciuti e più amati dal pubblico italiano, uno dei quattro azzurri ad aver vinto il Pallone d’Oro, nel 1982, insieme a Rivera 1969, Baggio 1993 e Cannavaro 2006.

Gli inizi

Paolo Rossi inizia a giocare a livello professionistico con la Juventus Primavera. Nel 1975-1976 passa al Como al tempo in Serie A per “farsi le ossa”. Ma la sfortuna non è sua amica. Il giovane Rossi si infortuna due volte al menisco e mette insieme solo 6 presenze senza lasciare il segno. Nell’estate del 1976 la Juventus lo cede in comproprietà al Lanerossi Vicenza di Giusy Farina. Li arriva l’esplosione. In due stagioni Paolo Rossi mette insieme 66 presenze e segna 45 reti. Il Vicenza esplode va prima in Serie A e poi contende lo Scudetto alla Juventus

Il Mondiale di Argentina 1978

L’exploit, giovanissimo, gli vale la convocazione da parte del Ct dell’Italia Enzo Bearzot ai Mondiali di Argentina 1978. Arriva la consacrazione. Nel girone eliminatorio Paolo Rossi diventa per tutti Pablito e segna, segna a ripetizione. Un gol alla Francia di Platini all’esordio, un gol all’Ungheria nel secondo match, assist decisivo per Bettega nella vittoria contro i padroni di casa che alla fine del torneo saranno campioni del mondo, una rete all’Austria. Alla fine dell’avventura l’Italia arriva quarta e Paolo Rossi diventa una stella di livello mondiale.

—>>> Ti potrebbe interessare anche Morte Maradona, un arresto cardiorespiratorio la causa del decesso

Mister 5 miliardi

Nell’estate del 1978 Juventus e Vicenza si siedono al tavolo della trattativa per risolvere la comproprietà. La Juventus punta basso, Farina invece punta fortissimo e se lo aggiudica per intero con la clamorosa offerta di 5 miliardi di lire dell’epoca. Il post mondiale però non va benissimo. Il Vicenza, nonostante le 15 reti del bomber, torna in Serie B e nell’estate del 1979 Farina decide di darlo in prestito. Chiude l’accordo con il Napoli ma Paolo Rossi rifiuta, preferisce una piazza più tranquilla e approda al Perugia.

Dal Calcioscommesse al Mondiale di Spagna

Il Perugia ha appena compiuto lo stesso percorso del Vicenza 1978 sfidando il Milan per lo Scudetto. Oggi sarebbe impensabile. A Perugia Rossi segna 13 ma è coinvolto suo malgrado per una falsa testimonianza nello scandalo del calcioscommesse. Viene squalificato per due anni. In quel periodo, per pochi spiccioli, Agnelli lo riporta alla Juventus. Crede in lui lo fa allenare con la prima squadra. Ma in lui crede soprattutto Bearzot che, appena scontata la squalifica, lo convoca per il Mondiale di Spagna 1982. Il resto è storia. Le partite del girone eliminatori in chiaroscuro poi il 5 luglio 1982 nel piccolo Stadio Sarrià di Barcellona Paolo Rossi segna una tripletta al Brasile e lo elimina. Arriva poi la doppietta alla Polonia in semifinale e la rete che l’11 luglio 1982 spiana la strada al trionfo azzurro sulla Germania Ovest. “Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo” urla dai microfoni Rai Nando Martellini e con lui altri 50 milioni di telespettatori in Italia.

Appesi gli scarpini al chiodo

Dopo il Mondiale del 1982 Paolo Rossi gioca altri cinque anni, tre con la Juventus, uno con il Milan e uno con il Verona. Metterà insieme uno Scudetto, una Coppa della Coppe e una Coppa dei Campioni quella che non avrebbe voluto vincere quelal dell’Heysel. Nel post carriera si getta nell’avventura immobiliare intervallandola con quella di cronista e di politico, nel 1999 si candida senza fortuna alle Elezioni Europee. Fino al drammatico 9 dicembre 2020 il giorno in cui finisce la Storia e inizia la leggenda.

Impostazioni privacy