Pesaro, Chouaye Mourad uccide la moglie e si suicida: era appena stato in galera

Omicidio suicidio a Novilara, frazione del Comune di Pesaro dove un cittadino marocchino, Chouaye Mourad, ha ucciso la moglie Simona Porceddu e poi si è suicidato gettandosi nel vuoto dalle mura antiche della frazione

Omicidio Pesaro Chouaye Mourad

Due bambine di 11 e 13 anni rimaste orfane, la giovane vita di una donna spezzata con violenza e un suicidio. E’ questo il tragico bilancio del pomeriggio di un giorno da cani a Novilara, frazione di 500 abitanti nel Comune di Pesaro.

L’assassino era appena uscito di galera

E’ accaduto che Chouaye Mourad, 44 anni, cittadino marocchino, appena uscito dal carcere per reati legati all’uso e al traffico della droga, ha prima atteso che le figlie della coppia fossero a scuola e poi ha messo in atto il suo folle piano.

I fatti di Novilara

I fatti sono accaduti alle ore 13 di ieri, 11 dicembre, ma per tutelare le bambine, ignare fino alla tarda serata di quanto accaduto, è stato reso noto solo nella notte. L’assassino suicida, come detto, appena uscito di galera, ha affrontato la moglie, Simona Porceddu con due coltelli da cucina l’ha immobilizzata e l’ha sgozzata con un taglio netto alla gola ed una coltellata in pieno torace. La morte è sopraggiunta quasi immediata.

Pesaro, l’omicidio-suicidio perpetrato da Chouaye Mourad

Nemmeno il tempo di compiere l’omicidio che l’uomo è corso sulle mura antiche della frazione, una fortezza dell’anno Mille, e si è gettato nel vuoto. Nulla hanno potuto fare i vicini di casa. L’azione è stata fulminea, quasi militare, premeditata. Le forze dell’ordine e i soccorsi giunti immediatamente dal vicino presidio di Viale Oberdan, circa 7 chilometri dal luogo del delitto, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del marocchino. Soltanto dopo due ore, quando i Carabinieri hanno bussato alla porta di Strada S.Egidio, dove viveva la Porceddu, è stato rinvenuto il cadavere della donna.

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Pesaro, Chouaye Mourad aveva un ordine restrittivo

L’uomo, che viveva sempre nella frazione di Novilara con i figli avuti da una seconda unione, aveva ricevuto un ordine restrittivo nei confronti di Simona Porceddu per maltrattamenti in famiglia. Ordine che purtroppo si è rivelato un inutile palliativo. Sono già in corso i riscontri per capire i motivi dell’omicidio-suicidio, le indagini sono coordinate dal pubblico ministero presso il Tribunale di Pesaro Silvia Cecchi

 

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