Strage di Natale, oggi 36 anni dalla tragedia del rapido 904

Strage di Natale, oggi anniversario della tragedia sul treno che uccise 16 persone e ferì centinaia di persone

strage di natale

Erano le 19.08 quando nella Grande Galleria dell’Appennino che collega Firenze a Bologna, poco dopo la stazione di Vernio, il treno rapido 904 che era partito da Napoli in direzione Milano esplose a causa di un ordigno posto nella carrozza 9.

Immediatamente morirono 15 persone mentre una nei giorni successivi a causa delle ferite riportate. 257 furono le i feriti. Mentre si cercava (e si cerca ancora) la verità storico-giudiziaria di tante stragi, l’Italia a pochi giorni da Natale si ritrovò in quel periodo noto come Strategia della tensione che sembrava essersi chiuso con quella alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.

Questa mattina a Napoli presso la stazione centrale, al binario 11 da dove partì il convoglio, si è tenuta un evento commemorativo con il sindaco Luigi De Magistris che ha posto una corona d’alloro.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Seriate, omicidio Del Gaudio: assolto il marito Antonio Tizzani

Strage di Natale, la strage non fu solo di mafia

Sulla strage oltre alla magistratura ha indagato anche la Commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta Strage, presieduta da Giovanni Pellegrino. La Commissione nel corso degli anni ha fatto luce su tanti misteri italiani, dai tentati colpi di Stato a Moro.

Su questo evento ha scritto che è stata la prima della stagione terroristica di cosa nostra. Tra i condannati, infatti, ci fu anche Pippo Calò, il cassiere della mafia. Per i magistrati l’obiettivo era lo stesso della strategia della tensione, incutere terrore per spostare gli equilibri politici.

La strage di Natale infatti ebbe come obiettivo intimorire lo Stato dopo i pentimenti e le rivelazioni di alcuni importanti esponenti di cosa nostra come Tommaso Buscetta. Ma la matrice della strage non fu solo mafiosa e pertanto quando la Procura di Napoli nel 2011 inquisì Totò Riina, la Corte di Assise di Firenze nel 2015 lo assolse con la formula del dubbio.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Arquata del Tronto, morto il sindaco Aleandro Petrucci

Varie furono infatti le entità che con la mano sporca di sangue misero la bomba, dalla mafia alla camorra fino a parti deviate dello Stato e i neofascisti. Come in quasi tutti i misteri dell’Italia repubblicana.

Impostazioni privacy