Lombardia verso la zona rossa, Fontana: “Dati in peggioramento”

Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha lanciato l’allarme nel corso di un’intervista a Sky Tg24: “Ci stiamo avvicinando alla zona rossa”.

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PIERO CRUCIATTI/AFP via Getty Images

Dati in forte peggioramento in Lombardia, che rischia di finire nella fascia rossa. Intervistato da Sky Tg24, il presidente della Regione Attilio Fontana ha fatto il punto sull’incremento dei contagi. “La situazione va tenuta sotto controllo, stiamo peggiorando in tutti i parametri”, ha spiegato sottolineando che la settimana scorsa l’indice Rt ha avuto un rialzo improvviso a 1,24.

“Tenendo conto dei nuovi parametri introdotti dal governo poco prima di Natale – ha evidenziato Fontana – ci stiamo sicuramente avvicinando alla zona rossa”. L’augurio del presidente della Regione è che l’incremento dei casi di contagio e dei ricoveri si arresti il prima possibile.

Fontana spera però che l’esecutivo faccia maggiore chiarezza sul monitoraggio dei dati e sui criteri da adottare: “Ci vuole più omogeneità, la situazione cambia continuamente. L’ondeggiamento tra zone gialle, arancioni e rosse non porta stabilità”. Secondo il presidente della Lombardia occorre concentrarsi invece sui comportamenti da escludere e sulle attività da vietare per salvaguardare la sicurezza dei cittadini.

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Il punto sui vaccini e sulla scuola in Lombardia

In merito ai vaccini, Attilio Fontana ha commentato il fatto che la Lombardia sia la terzultima regione del Paese nella somministrazione delle dosi: “Non capisco perché creare una competizione che non ha senso. Non siamo in ritardo e non è una gara a chi arriva primo – ha voluto chiarire il governatore – l’accordo prevede che la fine del primo giro di vaccini sia entro il 28 gennaio, e quindi entro quella data lo finiremo”.

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Sulla scuola invece la questione è “la più grave dal punto di vista sociale”. Fontana ha spiegato che era stato fatto un progetto preciso, secondo quanto richiesto dal governo, ma il peggioramento dei casi di contagio ha costretto a cambiare opinione sulla riapertura. “Siamo tutti consapevoli dell’importanza delle lezioni in presenza – ha detto – Ci dispiace, è un lavoro che abbiamo buttato via anche noi”.

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