Oggi è la Giornata mondiale delle donne nella scienza

L’11 febbraio si celebra in tutto il mondo la sesta Giornata Internazionale per le Donne e le Ragazze nella Scienza. Le Nazioni Unite hanno introdotto questa giornata nel 2015, per portare alla luce il problema della ridotta presenza femminile nel mondo della scienza. È importante anche in questo campo combattere i pregiudizi di genere e ribadire il ruolo cruciale delle donne nei campi scientifici.

 

In Italia pesa ancora il divario di genere nelle materie STEM, acronimo di Science, Technology, Engineering and Mathematics. Mentre a livello globale, secondo il report dell’Unesco Women in Science, meno di un terzo dei lavoratori in campo scientifico è donna. Lo stipendio medio di una scienziata è — inoltre — inferiore a quello dei suoi colleghi maschi.

Secondo i dati diffusi da Save The Children, tra gli studenti con alto rendimento nelle materie scientifiche, solo 1 ragazza su 8 si aspetta di lavorare in professioni scientifiche, a fronte di 1 su 4 tra i maschi.

Ricordiamo come anche in questo periodo di diffusione del Covid, sono donne molte le divulgatrici scientifiche che hanno portato avanti il sapere scientifico contro la disinformazione e malainformazione.

Il tema di quest’anno: Le scienziate in prima linea nella lotta al Covid-19

Questo è il focus che l’Onu ha voluto dare quest’anno a questa ricorrenza. Una delle prime dottoresse a essersi distinta nel nostro Paese per il suo lavoro durante la pandemia è Concetta Castilletti, la ricercatrice dell’ospedale Spallanzani che, insieme alle colleghe Rosaria Capobianchi e Francesca Colavita, aveva isolato il coronavirus per la prima volta in Italia.

«Durante la mia carriera sono stata spesso chiamata “signora” anziché “dottoressa”, ma non l’ho mai percepito in modo negativo», ricorda la dottoressa Castilletti a poco più di un anno dall’accaduto. La virologa rivela però anche un altro aspetto dell’essere scienziata: «La difficoltà più grande che ho incontrato nel corso della mia carriera non è stata dover combattere i pregiudizi di genere, quanto conciliare il lavoro con la famiglia. Quando ho avuto i miei due figli ero precaria, e non ho potuto beneficiare di contributi o aiuti economici».

Mentre a livello internazionale per l’occasione della Giornata Internazionale per le Donne e le Ragazze nella Scienza, l’Unesco ha riunito su webinar oggi, dalle ore 13.00 alle 15.00, esperti di tutto il mondo per parlare di “Donne scienziate in prima linea nella lotta contro il Covid-19”.

 

Formazione scientifica ugualmente accessibile: il quinto obiettivo dell’agenda 2030 dell’Onu

Tale giornata rientra a pieno titolo nei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Onu per affrontare le grandi sfide globali. Nell’Agenda 2030, sottoscritta nel 2015 da 193 paesi. Il proposito è dare una solida formazione scientifica e ugualmente accessibile a tutti, uomini e donne. Questo dev’essere fatto fin da piccole in quanto le bambine non sono incoraggiate a intraprendere percorsi che riguardano i campi della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica. Inconsapevoli pregiudizi limitano le scelte delle studentesse e ci sono preconcetti ben radicati per cui le ragazze sarebbero “poco portate” per queste materie.

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