Locatelli: per fine marzo all’Italia 13 milioni di dosi di vaccino

Per fine marzo l’Italia dovrebbe ricevere, da inizio campagna vaccinale, 13 milioni di dosi di vaccino, ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità durante la trasmissione “Mezz’ora in più” condotto da Lucia Annunziata. “La limitante di questa prima fase è stato il numero di dosi che sono state rese disponibili. Ne abbiamo avute 4 milioni e 700 mila, ne abbiamo usate circa i 3/4 – rispetto ai 6 milioni indicati inizialmente – altre 7 milioni e 700 mila sono attese a marzo.

Finora solo la casa farmaceutica AstraZeneca ha consegnato al nostro Paese circa un milione di dosi di vaccino, ma l’obiettivo è quello di “superare i 5 milioni di dosi per la fine di marzo”. Lo fa sapere in una nota la stessa casa farmaceutica sottolineando che “le date di consegna, la frequenza e il volume possono subire alterazioni dovute ai processi di produzione e alle tempistiche dei processi di controllo qualità”.

Il totale delle dosi di vaccino distribuite in Italia è arrivato a 4,05 milioni. Al momento sono 1,37 milioni i cittadini che hanno ricevuto prima e seconda dose e che quindi possono considerarsi completamente vaccinati. Secondo i dati del ministero, la maggior parte dei cittadini che hanno ricevuto il vaccino sono membri del personale sanitario. Negli ultimi giorni tra le categorie di vaccinati si sono aggiunti anche gli appartenenti alle forze armate e il personale scolastico.

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AstraZeneca: “Varianti? Siamo al lavoro su nuove versioni del vaccino”

Quanto all’efficacia del vaccino di AstraZeneca contro le nuove varianti di Sars-CoV-2, Lorenzo Wittum, l’Amministratore Delegato per la casa farmaceutica AstraZeneca Italia, ha dichiarato che l’azienda al momento sta valutando la possibilità di somministrare una terza dose ed è al lavoro su nuove versioni del vaccino.
Per quanto riguarda la cosiddetta “variante inglese”, Wittum ha sottolineato che “uno studio pubblicato in preprint sulla rivista medico-scientifica inglese The Lancet, indica che l’efficacia è sovrapponibile a quella che si ottiene sul virus originario”.

“Sulle altre varianti purtroppo non possiamo ancora dire molto, ma stiamo ragionando sulle possibili soluzioni“, ha precisato.
In riferimento agli effetti collaterali del farmaco, l’amministratore delegato di AstraZeneca Italia ha precisato che nello studio clinico solo l’8% dei vaccinati ha avuto febbre dopo la prima dose di vaccino. “Seguiamo con attenzione i dati della farmacovigilanza sulla popolazione generale vaccinata: finora non ci sono segnalazioni degne di nota”, ha aggiunto.

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