Mikhail Gorbaciov, oggi 90 anni dell’uomo che chiuse la Guerra fredda

Mikhail Gorbaciov compie gli anni, auguri anche da parte di Mattarella: la storia di un uomo che ha cambiato tutto

Mikhail Gorbaciov
Mikhail Gorbaciov (Getty Images)

Mikhail Gorbaciov compie novant’anni e da tutto il mondo arrivano gli auguri a uno degli uomini più influenti per la storia del Novecento e l’inizio del 21esimo secolo. A lui sono associate sempre due parole, Perestoika e Glasnost’ che in russo significano Ricostruzione (economica) e Trasparenza, le due caratteristiche fondamentali che avrebbero mosso l’azione politica del suo Pcus.

Giunto alla Segreteria Generale del partito comunista sovietico nel 1985, con Gorbaciov quasi da subito si respirò aria di cambiamento ma in pochi avrebbero però immaginato che dopo oltre settant’anni avrebbe portato al discioglimento dell’Unione Sovietica e dunque alla fine della Guerra fredda con gli Stati Uniti d’America.

Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto inviare gli auguri all’ex leader sovietico che “ha saputo interpretare profonde aspettative di rinnovamento e ha fornito un coraggioso contributo al superamento di consolidate tensioni internazionali”, ha scritto il capo dello Stato dal Quirinale.

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Mikhail Gorbaciov, il miglior alleato fu il ‘nemico’ Reagan

Gorbaciov e Reagan nel 1987 (Getty Images)

Per quanto fatto affinché si ponesse fine alla Guerra diplomatica e spionistica con gli Usa, nel 1990 a Gorbaciov gli fu assegnato il Premio Nobel per la Pace. Fondamentale gli accordi di disarmo del 1987 firmato con il presidente americano Ronald Reagan.

Nato nel 1931 e laureato in legge e in economia agraria, si iscrisse al partito nel 1952. Nel 1970 divenne deputato al Soviet Supremo e l’anno dopo entrò nel Comitato centrale e nel 1978 fece parte della segreteria.

È nel 1980 che entrò nel Pulitburo, l’Ufficio Politico più potente del partito composto da pochi membri eletti dal Comitato centrale.

Per la sua svolta ancora oggi è un leader controverso. Poco amato dalla sinistra comunista e ortodossa, viene ritenuto il responsabile del crollo dell’Urss e delle aspettative di milioni di persone in tutto il mondo.

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Da un’altra parte, invece, è stimato per il coraggio dimostrato per aver posto fine a una guerra che l’Urss non avrebbe potuto più reggere. Figlio del suo tempo (la sua generazione non aveva vissuto gli anni di Stalin né la guerra contro i nazi-fascisti), aveva visto in faccia alla realtà e chiuso una pagina comunque importante della storia.

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