Catania, morto un secondo poliziotto dopo la somministrazione del vaccino

Morte poliziotto dopo vaccino, deceduta una seconda forza dell’ordine dopo la somministrazione. Si tratta sempre del vaccino Astrazeneca

morte poliziotto vaccino
Dan Kitwood/Getty Images

Seconda vittima, in Sicilia, dopa la somministrazione del vaccino Astrazeneca contro il Covid-19. Dopo Stefano Paternò, il 43enne Sottoufficiale della Marina Militare deceduto dopo la prima dose, si aggiunge anche Davide Villa, un poliziotto dell’Anticrimine di Catania.

Davide è deceduto dopo 12 giorni la somministrazione del vaccino, ma aveva iniziato a non stare bene dal giorno successivo all’iniezione della dose. Accompagnato da suo fratello Fabrizio Villa, fotografo di fama mondiale, all’ospedale i medici gli hanno diagnosticato una trombosi venosa profonda che poi è degenerata in una emorragia celebrale.

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Morte poliziotto vaccino, nelle prossime ore verrà effettuata l’autopsia sulla prima vittima di qualche settimana fa

Nelle prossime ore verrà effettuata l’autopsia sul corpo di Stefano Paternò, la prima forza dell’ordine deceduta dopo 12 ore dalla somministrazione del vaccino. La salma è stata traferita all’ospedale Cannizzaro di Catania.

Gli avvocati della moglie di Stefano Paternò hanno diramato un esposto per conto della famiglia dell’uomo: “Essendo il decesso chiaramente ascrivibile alla somministrazione del vaccino va verificata nell’interesse della collettività – chiedono i familiari – l’ipotesi di uno stock di fiale difettose o di improvvide manovre o ogni altra possibile causa”.

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L’avvocato della famiglia, Dario Seminara, ha aggiunto: “E’ necessario che le autorità indaghino su quanto è accaduto. Non si può negare il rapporto con la somministrazione del vaccino ma naturalmente bisogna capire se ci siano delle malattie pregresse, se ci siano state delle reazioni allergiche, così come va controllato l’intero stock di fiale all’ospedale militare”.

La Procura di Siracusa, che indaga sull’accaduto, avrebbe già richiesto un sequestro delle fiale e starebbe indagando sui medici e gli infermieri che hanno effettuato la somministrazione.

 

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