Cina, violazioni diritti umani condannate da Ue: Pechino risponde

Cina, violazioni diritti umani condannate da Ue e da altri paesi. Pechino sanziona alcuni parlamentari europei

Cina
Scontro tra la Cina e l’Unione Europea

Unione Europea, Gran Bretagna, Canada e Stati Uniti contro la Cina per le violazioni dei diritti dell’uomo che hanno avuto come vittime gli uiguri, minoranza musulmana dello Xinjang. A sua volta il paese del dragone ha risposto sanzionando quattro europarlamentari. È scontro diplomatico tra il gigante dell’Asia e buona parte del resto del mondo con Washington che ha parlato chiaramente di “genocidio degli uiguri” accusando quattro generali cinesi.

Non si è fatta attendere la contro-sanzione della Cina annunciate dal Ministero degli Esteri a carico di “dieci persone e quattro entità dell’Ue che danneggiano gravemente la sovranità e gli interessi della Cina e diffondono maliziosamente menzogne e disinformazione”. Nel mirino ci sono i parlamentari Reinhard Butikofer, Michael Gahler, Raphaël Glucksmann, Ilhan Kyuchyuk e Miriam Lexmann.

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Scontro Cina-Ue, Sassoli: “Ci saranno conseguenze”

David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo (foto Facebook)

Nel Consiglio dell’Unione Europea che si è tenuto oggi le misure restrittive per abusi non sono state adottate solo contro la Cina ma anche Corea del Nord, Eritrea, Libia, Russia e Sud Sudan. Per quanto riguarda la Cina, lo Xinjiang è la regione nord-occidentale e occupa una posizione geografica strategica per i grandi commerci in export del paese. I quattro sanzionati sono Zhu Hailun, ex numero due del Partito comunista cinese nella regione, Wang Junzheng, segretario del Partito nella Xinjiang Production and Construction Corps, Wang Mingshan che ricopre un incarico nel comitato permanente del Partito comunista cinese dello Xinjiang e infine Chen Mingguo, direttore dello Xinjiang Public Security Bureau.

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David Sassoli, il presidente del Parlamento Europeo, ha subito twittato che quanto stabilito dalla Cina avrà delle conseguenze. Jong Kyong-thaek e di Ri Yong Gil sono i sanzionati nordcoreani ritenuti responsabili di torture, pene crudeli, sparizioni forzate di persone e arresti arbitrari. Tra le gravi contestazioni anche il lavoro forzato e violenza sulle donne.

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