Su Rai1 torna “La compagnia del cigno 2”, le anticipazioni

Stasera su Ra1 l’attesissimo appuntamento con La compagnia del cigno 2. Nuove sfide ed una maggiore introspezione per i protagonisti di questa stagione

La compagnia del cigno 2

Stasera torna in onda su Rai 1 La compagnia del cigno 2, l’amatissima serie tv campione d’ascolti scritta e diretta da Ivan Cortoneo. Dopo due anni d’attesa finalmente i nuovi episodi. La serie narra la storia del direttore d’orchestra Luca Marioni, di sua moglie Irene e di sette giovani musicisti. Questa stagione si compone di 12 episodi e sei puntate.

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Le anticipazioni di “La compagnia del cigno 2”

Ne La compagnia del cigno 2, rispetto alla prima stagione c’è una new entry, si tratta del nuovo insegnante Teoman Kayà interpretato da Mehmet Gunsur. Vedremo le storie di questi giovani musicisti, ormai diplomati e alle prese con la vita. Rispetto alla prima stagione i ragazzi sono cresciuti di due anni, si trovano dunque a dover affrontare il mondo del lavoro e nuove sfide. Anche in questa stagione ci sarà un commistione tra la musica classica e la musica pop.

In un’intervista a Sorrisi e Canzoni il regista Ivan Cortoneo, di questa nuova stagione ha dichiarato “Per scrivere la seconda stagione siamo partiti dall’amicizia dei sette ragazzi, ai quali se ne aggiungeranno altri, tutti musicisti veri. Ci siamo chiesti se questi rapporti, iniziati da piccoli, resistano nel tempo, quando devi competere per un lavoro o una borsa di studio. La messa alla prova di questo legame è diventato il tema della seconda stagione e si riflette anche nelle storie degli adulti”.

Alessio Boni, l’attore che interpreta Maioni, di questa seconda stagione ha detto “Arrivano fantasmi dal passato. C’è un’atmosfera quasi da thriller. Si arriverà anche a dubitare del maestro Marioni. Lui inizia la stagione in un modo diverso dalla precedente.
È sempre rigido quando si parla di musica. Rimane il Marioni bastardo (così lo chiamano i suoi studenti, ndr), perché è convinto che l’arte esiga tutto e abbia il diritto di farlo. L’unica differenza è che, rilassandosi sul piano personale, è più comprensivo nei confronti degli alunni. Diventa un po’ un “confessore”. Si innescano dinamiche più private con tutti i
protagonisti”.

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