Enzo De Caro ospite in tv: il ricordo di Massimo Troisi

Enzo De Caro sarà ospite di Serena Borotone ad Oggi è un altro giorno. Il ricordo del periodo della Smorfia e di Massimo Troisi sempre presenti

Enzo De Caro

Enzo De Caro torna in tv per raccontarsi nel salotto di Serena Borotone. L’attore e regista ha intrapreso la propria carriera nel mondo dello spettacolo con la nuova comicità napoletana del gruppo La Smorfia assieme a Massimo Troisi e Lello Arena. Erano gli anni 70, da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e De Caro si è costruito con il tempo una carriera di successo, ma rimane vivo il ricordo di quel magnifico trio e dell’amico e collega Massimo Troisi prematuramente scomparso.

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Il ricordo di Enzo De Caro

In un’intervista De Caro aveva così ricordato quel periodo «Con grande tenerezza e con un po’ di rispetto, direi anche di soggezione. Avevamo vent’anni, non una grande consapevolezza ma di sicuro la determinazione, la necessità di respirare aria nuova, di creare spazi nuovi. Il tutto era favorito dal vento che soffiava in quegli anni: allora non ci sentiva soli mentre invece questo è il grande rischio di oggi».

Del loro modo di fare comicità e satira De Caro ha raccontato «Quei tre giovani sfrontati si erano presi lo sfizio di mettere in discussione ciò che la grande Storia e anche le piccole consuetudini facevano passare come verità assolute. Quei tre ragazzi cercarono di smontare cose che venivano date come intoccabili. Anche questo vogliamo raccontare a chi verrà a trovarci in piazza Plebiscito, quella sera».

Uno degli sketch più amati e conosciuti del trio è sicuramente quello dell’Arcangelo Gabriele che rivela a Maria di essere la madre di Gesù. Certo quella della Smorfia è una rivisitazione sui generis, ma veramente eccezionale. Di questo sketch De Caro ha raccontato:«Lavoravamo in Rai, si era sotto Natale, e in uno studio arrivò un presepe con due asinelli e nessun bue per una qualche rievocazione. Magari da qualche altra parte arrivò un presepe con due buoi. Forse uno scambio di indirizzo, un banale errore. Massimo, Lello e io però ci chiedemmo cosa sarebbe accaduto se anche l’angelo dell’Annunciazione avesse sbagliato indirizzo e si fosse presentato in un’altra grotta, in cui invece di abitare la Madonna viveva la moglie di un povero pescatore napoletano. Era un modo innocente, ma neanche tanto, di puntare il dito su quello che non andava a quei tempi e che ancora non va».

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