‘Ndrangheta in Toscana, operazione della Dda: 23 arresti

‘Ndrangheta in Toscana, le mani delle ‘ndrine fino a Firenze e l’Umbria: contestati reati ambientali ed estorsione

'Ndrangheta in Toscana
‘Ndrangheta in Toscana, oggi intervento della DDA di Firenze (Foto web)

Ennesima intervento della magistratura e delle forze dell’ordine che dimostra l’infiltrazione della ‘Ndrangheta al Nord, in particolare questa volta in Toscana. Dallo smaltimento illecito dei rifiuti ai lavori pubblici al classico affare delle mafie, lo spaccio di droga. Le indagini della Dda di Firenze ha messo in luce quali sono gli affari delle ‘ndrine nel capoluogo e nelle altre province.

Tra le persone coinvolte imprenditori ritenuti contigui alla ‘Ndrangheta e politici. Nell’elenco degli indagati risulta anche il nome di Ledo Gori, capo di gabinetto della Presidenza della Regione. Per lui c’è la contestazione del reato di corruzione. Tra gli indagati c’è anche Andrea Pieroni consigliere del Partito Democratico.

Il filone più importante dell’inchiesta riguarda le acque reflue e i rifiuti prodotti dal distretto di cuori di Santa Croce sull’Arno, nel Pisano, usati per costruire parti della strada regionale 429 che collega Empoli con Castelfiorentino. Le ordinanza di arresto sono infatti tre, collegate tra loro, e riguardano l’inquinamento, il narcotraffico internazionale e l’estorsione.

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‘Ndrangheta in Toscana, indagato anche un sindaco

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Gori ha rivestito lo stesso incarico anche durante la presidenza Rossi e secondo gli investigatori la conferma nel ruolo di capo di gabinetto sarebbe stata voluta da imprenditori coinvolti nell’inchiesta. Per questo motivo Gori avrebbe dato disponibilità a soddisfare le richieste delle persone coinvolte, tra cui i capi dell’Associatori conciatori di Santa Croce sull’Arno. Tra i politici coinvolti c’è Giulia Deidda che di Santa Croce è il sindaco in quota Partito democratico.

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Il nome dell’inchiesta, Keu, viene del materiale che deriva dal trattamento dei fanghi degli scarti dei lavori della conceria. Le indagini non riguardano una sola regione. Sono state effettuate perquisizione domiciliari e personali in Calabria, a Crotone, ma anche a Terni e Perugia.

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