Chernobyl: il disastro nucleare 35 anni fa: oggi le prime puntate della serie su La7

Chernobyl, la serie sul disastro nucleare al reattore n. 4. Era da poco passata l’una del mattino del 26 aprile 1986 quando il reattore numero 4 nella centrale di Chernobyl, in Ucraina, esplose. La serie basata sull’accadimento di Chernobyl è in prima serata su La7 stasera, 19 aprile. Il più grande disastro nucleare della storia assieme a Fukushima, in Giappone, nel 2011.

La nube tossica causò la morte di 31 persone e l’evacuazione di 400.000 persone dall’area, tutto il mondo fu terrorizzato. E negli anni la calamità ha causato migliaia di tumori coinvolgendo circa 8,4 milioni di persone tra Ucraina, Bielorussia e Russia. Le cause dell’incidente, che l’Unione Sovietica tentò di insabbiare, sono da imputare ad errori tecnici, cattiva gestione, problemi relativi alla struttura e all’impianto.

Chernobyl disastro: il reattore esploso fu sigillato da un sarcofago di sabbia

La nube radioattiva contaminò 150 mila chilometri quadrati attorno alla centrale, il vento si incaricava di spingerla fino all’Europa. L’emissione di particelle radioattive proseguì  per molti giorni: finalmente, a novembre il reattore esploso fu sigillato in un sarcofago di cemento armato. Dentro, ci sono ancora 180 tonnellate di uranio.

Al secondo reattore toccò nell’ottobre del 1991 dopo un incendio. Nel novembre del 1996 lo stop definitivo al primo. Rimaneva funzionante l’ultimo, il numero tre, che l’Ucraina voleva mantenere attivo contro i pareri preoccupati della comunità internazionale.

Chernobyl, la serie tv: La 7, 19 aprile  prima serata

Chernobyl è abitata? La visione della serie tv Chernobyl, stasera 19 aprile la trasmette La7, una produzione Hbo seguitissima in tutto il mondo, ha mostrato una città fantasma ma ancora abitata. Le ultime due puntate lunedì 26.

Dopo l’accaduto, entro il raggio di 30 km dalla centrale, fu dichiarata un’area interdetta chiamata Zona di alienazione. Con l’ordine di evacuazione, 140mila persone dovettero lasciare case e attività: qualche decina di persone continuò a tornare nei luoghi del disastro, casa loro, dove continuarono a vivere, coltivare, allevare animali.

In gran parte anziani, qualche marginale: le autorità chiudono un occhio, anzi consentendo il traffico di merci e beni tra dentro e fuori la zona di alienazione. Peraltro l’aerea è meta di turismo organizzato in piccoli gruppi.

(clicca qui per guardare le storie di chi ha vissuto il disastro naturale)

Questo non significa che i sistema di sicurezza siano esagerati, tutt’altro: biologi e scienziati hanno notato nella flora e nella fauna locali le conseguenze di mutazioni genetiche in atto, grandemente incrementate dalle radiazioni.

Il problema è essenzialmente legato agli effetti della radiazione, che si distinguono in due categorie: effetti deterministici ed effetti stocastici.

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Le mutazioni genetiche di animali e piante

I primi stabiliscono una correlazione diretta tra la radiazione e le conseguenti patologie a causa dell’assorbimento di alte dosi (almeno a partire da una certa soglia), riscontrabili fino a qualche mese dall’esposizione.

Gli effetti stocastici sono quelli che si possono riscontrare nell’insorgenza di patologie tumorali fino ad alcuni anni dall’esposizione. Mutazioni genetiche possono ricadere tra gli effetti stocastici.

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