Una giovane donna, Grazia Severino, uccisa a Pompei, è stata anche violentata. Il brutale assassinio è avvenuto nel pomeriggio.
In questa triste stagione dove la pandemia di Covid – 19 caratterizza e scandisce i ritmi della nostra vita, il femminicidio sta diventando una tragica abitudine. Una cadenza quasi giornaliera, dove accanto al sempre altissimo numero di morti a causa del virus, devono essere aggiornati anche i tragici numeri riguardanti le donne uccise.
In quasi tutte le tragedie che ci raccontano di femminicidi, sembra di assistere a dei film il cui copione risulti essere sempre lo stesso. La presenza dominante dell’uomo e l’isolamento della donna. La drammatica sottovalutazione di segnali che dovrebbero essere interpretati in maniera assai diversa, rende inaccettabile l’evento tragico, perché si ritiene che quella tragedia si sarebbe potuta evitare.
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L’ultima dramma è avvenuto nel napoletano, più esattamente a Pompei, dove una giovane di ventiquattro anni è morta dopo essere stata soccorsa dal 118. sul corpo della giovane sono stati riscontrati tre coltellate all’addome e segni di violenza sessuale. Inoltre la vittima presentava la frattura di entrambe le caviglie. Grazia Severino, questo il nome della giovane vittima, era nata il 30 aprile 1997, domani avrebbe compiuto 24 anni.
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Grazia Severino uccisa a Pompei: le indagini coordinate dai Carabinieri
Le indagini sono condotte dai carabinieri di Castellammare di Stabia e di Pompei, che intendono ricostruire la dinamica dell’omicidio e il luogo esatto della brutale aggressione. Non è da escludere, al momento, che la violenza alla giovane sia stata perpetrata da due o più persone. Il condominio dove è stato trovato il corpo in fin di vita della 24enne dista poche centinaia di metri dalla basilica del Santuario della Madonna di Pompei. Il corpo della giovane donna è stato rinvenuto nei pressi di un garage, dove gli inquirenti ipotizzano sia avvenuta l’aggressione.
Le indagini faranno il loro corso ed intanto un’altra famiglia piange un’altra giovane vittima che ha subito un’altra violenza. Forse stava preparandosi a festeggiare il suo compleanno. Le hanno impedito di festeggiare. Le hanno impedito di vivere. L ‘abitudine a questi orrori è l’orrore più grande.