Maria Angioni, chi è la pm che indagò su Denise Pipitone

Maria Angioni è la pm che ha indagato sul caso di Denise Pipitone nelle sue battute primarie, tramite un’intervista su Rai2 ha dichiarato che gli indagati erano già a conoscenza delle intercettazioni da 3 giorni.

Maria Angioni. chi è la pm che si occupò del caso Denise Pipitone nelle prime fasi (Screenshot)
Maria Angioni. chi è la pm che si occupò del caso Denise Pipitone nelle prime fasi (Screenshot)

 

La pm che si occupò del caso Denise Pipitone è di Sassari, le sue dure parole hanno riaperto le indagini, dove si presume che il contesto ambientale dove si svolgevano le indagini non era collaborativo.

Ha dichiarato che gli investigatori hanno avuto diversi problemi, da lì hanno capito che dopo 3 giorni tutte le persone che vennero sottoposte ad intercettazioni, sapevano di essere sotto controllo.

Nel momento in cui la donna ha ricevuto la direzione delle indagini, ha fatto finta di far cessare le intercettazioni, per poi riprendere le indagini con forze di polizia differenti, cercando di salvare qualcosa.

Klaus Davi ha ribattuto con una risposta secca e accusatoria, l’uomo ha dichiarato che le parole della pm sono molto pesanti, proprio perché le accuse sulla Polizia Giudiziaria dovrebbero essere coperte da segreto.

Nel momento in cui tutte le parole della pm siano vere, si dovrebbe procedere con un’indagine, tra processi e condanne, in questo modo la Polizia Giudiziaria le sta chiedendo più volte che queste opinioni siano valide.

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La donna ha dichiarato che la vicenda potrebbe avere senso se c’è un fatto rilevante, questo accade se nel qualcuno dicesse qualcosa che all’epoca non fu dichiarata.

Nel momento in cui la situazione rimarrà immutata, la Procura dovrà accertarsi di eventuali negligenze da parte della Polizia Giudiziaria o della Procura.

Mentre Alberto Di Pisa sostiene che la notizia delle riaperture delle indagini sul caso di Denise Pipitone, non possa portare a nulla di concreto sino a quando non ci saranno dei nuovi elementi.

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In questo modo consentirebbero di agevolare le indagini, per poi ripartire, al momento la situazione è statica, perciò non si arriverà ad una conclusione del caso ne prossimi mesi.

Il giudice ha ammesso anche ci sia stato un depistaggio con dolo, ma forse nella Polizia Giudiziaria tutto questo potrebbe essere prescritto. Ci sarebbero diverse conseguenze per tutti color che commettono depistaggio di abuso d’ufficio o calunnia.

Ha continuato spiegando che l’indagine andava fatta solo su Milano, il video girato dal metronotte mostrava la bambina Denise al 100%.

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