Sara Pedri, nuovo appello: gli ultimi aggiornamenti sul caso

Il programma Chi l’ha visto approfondisce stasera il caso di Sara Pedri, ginecologa 31enne che a inizio marzo si dimette e sparisce. “Altri 19 medici hanno abbandonato in quell’ospedale”.

Stasera Chi l’ha visto racconta di Sara Pedri, la ginecologa che dal 4 marzo è scomparsa. La ragazza, 31enne forlivese, medico ginecologo all’ospedale Santa Chiara di Trento dal 15 novembre 2020 al 1 marzo, giorno in cui viene trasferita a Cles, capoluogo della Val di Non, dove in effetti avrebbe dovuto prendere servizio sin dal primo giorno e dove aveva affittato casa.

Le ultime tracce sono l’auto, trovata in prossimità di un torrente con il suo cellulare all’interno dell’abitacolo. Dopo alcune settimane – per la precisione il 14 aprile – le ricerche sono state interrotte, per riprendere martedì scorso dopo l’appello dei familiari della 31enne, ansiosi di capire cosa è successo a Sara. E perché. Questioni che, a distanza di quasi quattro mesi dalla sua scomparsa, restano aperte.

Pochi giorni prima di sparire nel nulla Sara, su consiglio dei familiari, si fa visitare dal medico di base a Forlì, dove aveva fatto ritorno per un periodo di stacco. Le viene diagnosticato un “calo ponderale significativo e stress da lavoro“.

Sara nel 2020 conclude la sua laurea specialistica a Catanzaro, con un amore nato proprio in Calabria e una professione, quella di ginecologa, che sognava fin da quando era bambina. “Che Sara volesse diventare ginecologa le era chiaro fin dalla terza media”, racconta la mamma, Mirella. Conclusa la specializzazione, Sara vince il concorso Cles, in provincia di Trento, dove arriva a metà novembre dello scorso anno. Qui si verifica il primo imprevisto: dopo aver affittato casa a 5 minuti dall’ospedale, le viene comunicato che per motivi organizzativi la sua sede di lavoro sarà l’ospedale Santa Chiara di Trento, che da Cles dista 41 chilometri.

La ginecologa forlivese è costretta così a partire all’alba, spesso dopo aver spalato la neve, per rientrare a casa dopo turni di 12 ore. Le settimane passano e, raccontano i familiari, “da solare a piena di vita” Sara, lentamente, inizia a spegnersi. Dorme poco e smette di mangiare. “Temeva di non essere in grado di fare il suo lavoro”, racconta la sorella. Quando il 19 febbraio scorso Sara rientra a Forlì, i familiari la trovano “irriconoscibile“.

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Il 1° marzo le viene comunicato che potrà lavorare a Cles, ma qualcosa dentro di lei si è inceppato. Due giorni dopo si dimette. “Mi sono tolta un peso”, confida alla sorella e al fidanzato. Il 4 marzo la sua auto viene trovato a Mostizzolo, nel territorio comunale di Cis, al confine con Cles, ma del suo corpo non c’è traccia.

Il 14 aprile le ricerche si interrompono, per poi riprendere dopo le richieste dei familiari, che intervengono alla trasmissione ‘Chi l’ha visto’ (clicca qui per guardarlo in streaming), nel corso della quale vengono adombrati problemi nel reparto di Ginecologia di Cles, con 19 medici che in anni recenti avrebbero abbandonato l’incarico. L’Asl della provincia autonoma di Trento ha avviato un’indagine interna.

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