Seconde dose eterologhe, AIFA: “Dobbiamo essere più che tranquilli”

Rassicurazione del Dg dell’AIFA, Nicola Magrini, sulle seconde dosi vaccinali eterologhe: “Dobbiamo essere più che tranquilli”

(Getty Images))

Dopo l’EMA, l’Agenzia Europea del Farmaco, arrivano anche le rassicurazioni dell’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, sulle seconde dosi vaccinali eterologhe: “Dobbiamo essere più che tranquilli”, ha ribadito, ospite a Rainews24, Nicola Magrini, Direttore Generale dell‘AIFA. “Nelle decisioni prese in questa fase, meno pesante di qualche settimana fa, la scelta è stata fatta – ha puntualizzato- per evitare che alle popolazioni giovani siano potenzialmente offerti vaccini con rischio molto remoto di evento grave, pertanto la sicurezza è stata privilegiata per garantire a tutti dei vaccini massimamente sicuri”.

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Una scelta “condivisa da altri Paesi, quindi credo che fiducia e il massimo di tranquillità sia il messaggio da dare“. Alla base della vaccinazione eterologa, ha continuato, “ci sono studi clinici che sono stati fatti nel massimo rigore etico ma non erano studi particolarmente problematici. Il dubbio era se si sarebbero riscontrati maggiori effetti indesiderati e di che entità, e sono per lo più effetti lievi o moderati, e quindi la sicurezza per quanto riguarda la somministrazione è molto elevata“.

Seconde dosi eterologhe, AIFA: “Dobbiamo essere più che tranquilli”.

Tuttavia, sull’efficacia delle secondi dosi vaccinali pende la spada di Damocle della variante Delta del Covid-19 che frattanto è sbarcata in Sicilia: in 10 provenienti dal Bangladesh e sbarcati a Lampedusa sono, infatti, risultati positivi all’incrocio tra variante indiana e quella inglese. I casi, secondo il “Giornale di Sicilia”, sarebbero stati accertati a fine maggio: i profughi sono tutti asintomatici e sono isolati su una nave quarantena.

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Intanto, gli Ambasciatori dei 27 Paesi dell’Unione europea hanno aggiunto gli Stati Uniti fra i Paesi ai cui cittadini sarà permesso di entrare nell’Unione Europea anche senza essere vaccinati contro il Covid-19. Ciononostante, il diritto di entrare nei Paesi dell’Ue non implica che i viaggiatori provenienti dagli Usa non possano essere soggetti a misure di profilassi come l’obbligo di effettuare il tampone o la quarantena. A tal proposito, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato che entro il 1° luglio tutti i Paesi dell’Unione europea dovranno rilasciare il certificato Covid digitale.

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