Giuseppe De Donno, perché si è ucciso: la sua intervista inedita

Si torna a parlare del caso di Giuseppe De Donno, che ha introdotto il plasma iperimmune, perché si è ucciso: la sua intervista inedita.

Sono passati ormai oltre tre mesi da quando a fine luglio si è tolto la vita il professor Giuseppe De Donno. L’uomo, 54 anni, viveva con la moglie Laura e i figli Martina ed Edoardo, a Curtatone, in provincia di Mantova. Si tratta del medico che ha introdotto in Italia il plasma iperimmune per curare il Covid-19.

Nell’intervista trasmessa stasera dalla trasmissione televisiva Le Iene, si cerca di far luce su quanto accaduto e si racconta di questo medico che si sarebbe trovato a combattere una battaglia in solitaria, ignorato – stando alle sue parole – da Ministero della Salute e da Istituto superiore di sanità.

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Parlava – in questa intervista inedita trasmessa da Italia 1 – anche di pesanti attacchi personali, non solo al suo lavoro. Insomma, stando a sentire De Donno, gli attacchi non erano solo al metodo scientifico che aveva introdotto in Italia. “L’ho presa malissimo, perché io sono una persona trasparente”, aveva affermato.

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Perché Giuseppe De Donno si è ucciso: l’ultima intervista a Le Iene

Il medico non si tirava in dietro nella sua intervista, evidenziando ancora come “il rispetto e la trasparenza sono i punti di riferimento della mia vita”. Dopo la morte del professore, che lasciò senza parole l’Italia intera – sia che si trattasse di persone contrarie alla cura al plasma, sia che si trattasse dei tanti sostenitori di tale cura – la Procura di Mantova ha aperto un fascicolo di inchiesta.

Una delle ipotesi è che qualcuno possa aver istigato a compiere quell’estremo gesto l’ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma e padre del terapia anti – Covid con il plasma iperimmune. Sempre dopo la sua morte, fu duro l’attacco di Alessandro Meluzzi: “De Donno è morto perché non era uno di loro, ma non illudetevi, potete uccidere un uomo ma non le sue idee”.

Screenshot Giuseppe De Donno

Eppure, sebbene contrariato dagli atteggiamenti nei suoi confronti, il medico aveva sempre dimostrato una grande pacatezza nei toni. Solo nell’ultima intervista, trasmessa dalle Iene, il medico sembrava costernato e sconfitto, con poca voglia di parlare e di dire quello che pensava veramente. E infine: “Questa cosa mi ha davvero distrutto”, aveva detto prima di abbandonare l’intervista. Ma davvero il medico può essersi sentito talmente abbattuto di fronte al ‘boicottaggio’ della sua azione da spingersi al suicidio?

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