Marco Mottola, imputato nel delitto Serena Mollicone: le accuse e l’alibi

Novità nel caso dell’omicidio di Serena Mollicone: il testimone Davide Bove ha cambiato la sua versione dei fatti, fornendo un alibi a Marco Mottola.

Omicidio Mollicone. Il testimone Davide Bove, dopo vent’anni passati dicendo di non ricordarsi cosa stesse facendo durante la fatidica mattina dell’1 giugno del 2001, ha cambiato la sua versione dei fatti.

Serena-Mollicone
Serena-Mollicone (Google)

Il testimone ha raccontato che, in quella mattinata, era insieme a Marco Mottola, con un colpo di scena: le sue dichiarazioni potrebbero rappresentare un alibi per l’indagato.

Davide Bove: alibi per Marco Mottola o falsa testimonianza?

Serena Mollicone è stata uccisa nella mattina dell’1 giugno 2001 all’età di 18 anni nella Caserma dei carabinieri di Arce. Le indagini sul caso proseguono a distanza di vent’anni e, recentemente, la testimonianza di Davide Bove ha portato ad un nuovo colpo di scena.

Marco Mottola
Marco Mottola (screenshot video)

Nel corso del processo presso la Corte d’Assise, a Davide Bove – come riportato dalle fonti – è stato chiesto di parlare della sua amicizia con Marco Mottola. Mottola è uno dei principali indiziati per quanto riguarda il caso ed è sotto processo insieme al padre, l’ex maresciallo Franco Mottola, e la madre, Anna Maria.

Bove ha raccontato che, durante la mattina in cui Serena Mollicone veniva uccisa, si trovava in piazza insieme a Marco Mottola, fornendo un alibi a quest’ultimo. La sua dichiarazione ha destato sospetto tra la Corte ed il pubblico ministero per vari motivi.

Innanzitutto, per tutti questi anni Bove ha sempre riferito di non ricordarsi cosa stesse facendo in quella mattinata. Dopo la sua dichiarazione, inoltre, i legali dei familiari di Serena Mollicone hanno chiesto delucidazioni e l’uomo si è messo a fornire spiegazioni discordanti.

Le sue affermazioni sono state confutate anche da delle intercettazioni telefoniche: è stato dimostrato che Bove e Mottola hanno parlato al cellulare la mattina dell’1 giugno del 2001 dopo l’orario in cui Serena aveva subito l’aggressione.

Il presidente della Corte d’Assise è intervenuto chiedendo al testimone se fosse stato convinto da qualcuno nei giorni precedenti il colloquio a cambiare la sua versione. Le sue dichiarazioni sono state trasmesse in Procura per falsa testimonianza.

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