Santino Tuzi, la tragedia del carabiniere suicida nel caso Serena Mollicone

Santino Tuzi, il brigadiere poteva essere un testimone fondamentale per provare a risolvere il caso di Serena Mollicone

Nel mistero del giallo di Arce Santino Tuzi avrebbe potuto avere un ruolo decisivo per far scoprire la verità.

Santino Tuzi
Santino Tuzi (foto Facebook)

La sua morte, archiviata come suicidio, resta perà un elemento fondamentale per comprendere a pieno consa è successo alla giovane studentessa Serena Mollicone nel giugno 2001, quando scomparve per poi essere ritrovate senza vita in un bosco.

Ci sono sempre stati dubbi su ruolo della caserma dei carabinieri di Acre e su quanto è forse avvenuto là dentro. Tuzi entra in questa triste vicenda quando il 28 marzo 2008, ascoltato dagli investigatori, il brigadiere Tuzi testimonia che che vede entrare la ragazza in caserma il 1 giugno 2001. Passano tredici giorni da quella sua rivelazione e sarà trovato anche lui senza vita.

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Santino Tuzi, cos’ha detto la compagna al processo

Il 9 aprile 2001 Tuzi viene ascoltato dalla Procura di Cassino e ritratta quando detto il 28 marzo dicendo di non conoscere la ragazza vista quel giorno. L’uomo era legato da una forte amicizia al collega Vincenzo Quatrale, il Luogotenente, ed entrambi erano in casarma quando la Mollicone sarebbe entrata in caserma.

Secondo la Procura i due erano lì quando la ragazza sarebbe stata uccisa in uno degli alloggi in uso alla famiglia Mottola. Quatrale, infatti, insieme a Franco Mottola, alla moglie Anna Mari, al figlio Marco, e all’appuntato Francesco Suprano sono ora coinvolti nel processo con varie accuse: in particolare per Quatrale c’è quella di istigazione al suicidio perché secondo la Procura avrebbe fatto pressioni sul collega per ritrattare.

Una microspia fatta installare dalla Procura aveva registrato la conversazione tra Tuzi e Quatrale e sarebbe a sostegno dell’accusa di istigazione al suicidio.

Qualche giorno fa al processo è stata sentita Anna Rita Torriero, la donna amata da Tuzi. Trovò davanti alla porta di casa un mazzo di rose e una stecca di sigarette. Erano un regalo per lei.

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Si videro e lui disse che aveva la pistola e che quel giorno ci sarebbero state le manette. Era l’11 aprile del 2008, il giorno della morte di Tuzi. Questa sere Le Iene in prima serata proveranno a fare luce sulla vicenda in uno speciale con contenuti inediti.

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