Del Tempo Che Passa La Felicità di Motta: il significato del brano

Motta è un cantautore e polistrumentista: dopo aver fondato la band Criminal Jokers e aver suonato anche con altri gruppi, si è dedicato alla sua carriera da solista con il suo primo album intitolato “La fine dei vent’anni” pubblicato nel 2016, aperto dal brano “Del tempo che passa la felicità”.

Questa sera sarà possibile seguire Motta come ospite speciale alla semifinale di X-Factor 2021, in onda su Sky Uno. Il cantautore e polistrumentista si esibirà nella manche dei duetti – nel corso della quale i cantanti noti nella scena musicale accompagnano i partecipanti della gara – insieme ai Bengala Fire.

Motta
(screenshot video)

Motta, dopo aver fondato i Criminal Jokers e aver suonato anche con altri gruppi musicali, si è dedicato allo sua carriera da solita a partire dal 2016, anno in cui ha pubblicato il suo album d’esordio intitolato “La fine dei vent’anni”, con il brano “Del tempo che passa la felicità” in apertura.

Motta: il lato positivo nel lasciarsi andare

Motta ha lavorato a “La fine dei vent’anni” con il cantautore e discografico Riccardo Sinigallia, che si è occupato della produzione. Il singolo “Del tempo che passa la felicità” ha un valore particolare per Motta: apre l’album dandogli una direzione e, come spiegato dall’artista, è il singolo “che è stato più complicato da registrare”.

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Come raccontato dal cantante e riportato da 7Track, Motta ha scritto il brano nel 2014. In quel periodo era sempre impegnato: stava suonando con due band – i Pan Del Diavolo ed i  Nada – nei loro tour e passava molto tempo spostandosi in auto.

La realizzazione del pezzo ha richiesto tanta pazienza, “svariate prove e qualche imprevisto”: dalla presenza di rumori in sottofondo quando Motta ha registrato il giro di chitarra iniziale (nel quale si sentiva la sua fidanzata parlare e lavare i piatti insieme ad un’amica), alla stesura del testo e degli arrangiamenti. Motta ha affermato che questo singolo rientra tra quelli scritti da lui che lo hanno emozionato di più.

“La cosa importante di questo brano è che, essendo il primo, descrive il passaggio che c’è stato tra tutte le mie esperienze passate e l’inizio di una nuova vita” ha affermato l’artista, spiegando che la canzone parla “della bellezza e della sofferenza di pensare tutto il giorno alla musica”.

“Sarebbe bello finire così, lasciare tutto e godersi l’inganno” canta Motta, che pensa continuamente alla musica e si riferisce proprio al lasciare andare l’idea di doversi dedicare sempre al suonare. Farsi prendere dalla “magia della noia”, dando a quest’ultima una connotazione positiva, senza essere ossessionati dal pensiero di imparare sempre qualcosa di nuovo.

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