Eitan rientra in Italia: rapito dal nonno per 84 giorni, ora torna dov’è cresciuto

Eitan, unico supersite della strage del Mottarone torna in Italia dopo che la Corte Suprema israeliana ha rigettato il ricorso del nonno per riportarlo in Israele. 

 

Il 25 ottobre scorso il tribunale di Tel Aviv aveva deciso che Eitan, il bambino di sette anni sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, sarebbe dovuto ritornare in Italia dalla zia paterna. Eitan infatti era stato sequestrato dal nonno, caricato su un aereo e fatto arrivare in Israele a inizio settembre.

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Eitan e suo nonno materno (fonte: Twitter)
Eitan e suo nonno materno (fonte: Twitter)

Schmuel Peleg, il nonno 63enne del piccolo Eitan ha quindi perso la causa poichè la Corte Suprema israeliana ha rigettato il suo ricorso, e così è stato costretto a lasciar tornare il bambino in Italia. “Ora potrà ricominciare la sua routine”, ha affermato la zia, mentre dei teli verdi sono stati innalzati per proteggere la privacy del piccolo. Inoltre è stato installato un cordone di sicurezza per evitare intrusioni nella vita dell’unico superstite della strage del Mottarone.

Alle alle ore 22 Eitan Biran è ritornato a casa e già da lunedì potrebbe anche rientrare a scuola, e iniziare la prima elementare a Pavia, a cui è iscritto. Il piccolo ora si trova con la famiglia paterna che è stata ritenuta dai giudici più idonea per continuare a far crescere Eitan dopo che sua madre e suo padre sono morti precipitando giù dalla funivia.

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Dall’altra parte ci sono il nonno e la nonna materna indagati per aver rapito Eitan per riportarlo nel luogo natio dei genitori. Ben tre gradi di giudizio israeliani hanno dato torto al rapitore. Ma da parte sua Shmuel Peleg voleva che  suo nipote continuasse la sua vita a Tel Aviv, accusando anche il governo israeliano per non aver fatto il possibile per farlo rimanere nel paese.

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