Cervicale e infarto: se hai questo sintomo stai sottovalutando qualcosa

I problemi alla cervicale e l’arrivo dell’infarto condividono un sintomo che va affrontato e chiarito immediatamente.   

Cervicale e infarto, non sottovalutare il sintomo

In maniera impropria si parla di cervicale, ma quando parliamo dell’infiammazione che colpisce i muscoli del collo sarebbe meglio parlare di cervicalgia. Un problema sempre più diffuso con sintomi dolorosi, a volte così allarmanti da far nascere il sospetto che si tratti di patologie ben più gravi come l’infarto.

Le cause scatenanti della cervicalgia sono tante, ma quella più diffusa è la cattiva postura, problema dilagante visto il numero crescente di ore passate davanti al pc o allo smartphone, durante le quali senza accorgercene assumiamo posizioni sbagliatissime.

Oltre al dolore al collo, la cervicalgia ha purtroppo una sintomatologia variegata, che in alcuni casi può essere confusa con quella di patologie molto più severe, rovinando ulteriormente la qualità della vita. Per questo motivo non bisogna sottovalutare il problema, ma anzi bisogna correre subito ai ripari con tutti i mezzi offerti dalla medicina.

Problemi di cervicale e infarto, un sintomo condiviso: intervieni subito

Cervicale e infarto, non sottovalutare il sintomo

La cattiva postura mette a dura prova i muscoli del collo e i legamenti delle vertebre generando tensioni, contratture e stiramenti. Ma i problemi posso nascere anche da patologie molto più serie come l’ernia discale cervicale e l’artrosi cervicale.

Come dicevamo in precedenza, la cervicalgia a sua volta porta con sé altri sintomi parecchio invalidanti. Quasi sempre i dolori cervicali sono associati alla cefalea e al torcicollo. In più possono nascere disturbi di natura neourologica.

Tra questi ce n’è uno che può suggerire mali peggiori. Si tratta del dolore e del formicolio agli arti superiori, che spesso si manifesta di notte, rovinando la qualità del sonno. E quando colpisce il braccio sinistro può essere confuso con uno dei sintomi che precede l’infarto.

Per questo motivo quando questo sintomo persiste, bisogna affrontarlo di petto consultando subito il medico, il quale a sua volta potrà suggerire le analisi strumentali come i Raggi x, la Tac e la Risonanza magnetica che sono in grado di fugae ogni dubbio e fornire una diagnosi precisa. Da lì in poi comincia il percorso di riabilitazione dell’apparato muscolo-scheletrico con sedute di fisioterapia e ginnastica.

 

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