Sostanze nocive nello shampoo: questi prodotti devi assolutamente evitarli

Lo shampoo: come sceglierlo per evitare effetti dannosi sulla nostra capigliatura? Ecco l’elenco degli ingredienti “out”.

shampoo
shampoo (fonte pexels)

Il rituale dello shampoo rappresenta per ognuno di noi una coccola imprescindibile, dedicata a pulizia e cura del corpo. Con l’avvento del benessere e della globalizzazione, i prodotti e i marchi disponibili sul mercato si sono moltiplicati esponenzialmente, offrendo un assortimento di scelta quasi illimitato.

La sovrabbondanza di prodotti innovativi e al passo con le nuove tecnologie, però, non ci mette al riparo da alcuni rischi. Anche gli shampoo più strillati nelle pubblicità, e i marchi più prestigiosi, possono nascondere delle insidie. Molti insospettabili, infatti, contengono degli ingredienti molto dannosi per la nostra chioma e per il cuoio capelluto, e l’uso costante può arrecare dei danni irreparabili anche alla capigliatura più folta e lucente. Ecco il vademecum degli ingredienti da evitare assolutamente: leggere l’etichetta è ormai un imperativo!

Shampoo: ecco gli ingredienti “killer” per i nostri capelli

etichetta shampoo
etichetta shampoo (fonte pexels)

Consultare attentamente l’etichetta di prodotti alimentari e di bellezza sta diventando sempre più un’abitudine radicata. I consumatori, infatti, hanno sviluppato una consapevolezza sempre maggiore circa l’importanza di puntare sulla qualità dei componenti. Scelte ponderate si traducono in un benessere fisico e mentale a 360°, e in un innalzamento dello stile di vita. Anche le piccole cose apportano benefici enormi e, come sappiamo, i capelli sono uno dei biglietti da visita più d’impatto a livello visivo. Scopriamo dunque come mantenerli in perfetto stato, evitando di stressarli e di sottoporli a lavaggi con agenti potenzialmente deleteri per la loro salute. Ecco la lista degli ingredienti nocivi:

  • Solfato (sodio laureth sulfate e il sodio laureth sulfate): sono agenti schiumogeni che, a contatto con l’acqua, sviluppano quella morbida nuvola di schiuma che avviluppa i capelli. Eliminano però i lipidi naturali della fibra capillare e del cuoio capelluto, lasciandoli secchi e asciutti. I capelli possono, in seguito a ripetuti lavaggi, screpolarsi, e la cute della testa desquamarsi vistosamente.
  • Parabeni: questi conservanti chimici vengono spesso utilizzati per prolungare la durata dei prodotti di cosmesi. Possono però originare fastidiose dermatiti da contatto, nonchè suscitare una risposta allergica o infiammatoria.
  • Formaldeide: è anch’essa un conservante chimico, e come tale può scatenare la dermatite da contatto. In alcune formulazioni, può persino rivelarsi potenzialmente cancerogena.
  • Ftalati: sono agenti gelificanti utilizzati in shampoo, balsami e lacche per capelli. Essendo facilmente assorbibili a livello cutaneo, però, possono inibire la produzione di ormoni e inficiare la riproduttività sia maschile che femminile. Possono inoltre riservare pesanti ripercussioni a reni, fegato e tiroide.
  • Muschio sintetico: anche questa profumazione artificiale è rapidamente assorbibile nel corpo, e può immagazzinarsi nel tessuto mammario, nel cordone ombelicale e nelle cellule adipose. Può di conseguenza avere esiti particolarmente negativi per le donne in gravidanza o durante il periodo dell’allattamento.
  • Esaclorofene: questo composto chimico svolge la funzione di antimicrobico. Favorisce però l’insorgere di fastidiose irritazioni cutanee e oculari e, se ingerito, può provocare crampi addominali e dissenteria.
  • Triclosan: anch’esso svolge una funzione antimicrobica, ma la sua facilità di penetrazione a livello cutaneo può compromettere l’equilibrio ormonale e il sistema immunitario.
  • Alcol: anche questo componente è spesso protagonista nelle etichette degli shampoo, e viene impiegato per legare olii e acqua, in modo da creare la consistenza densa e cremosa a cui siamo abituati. Attenzione, però: l’alcol secca sia la cute che i capelli, rendendo irritata la prima, e secchi e fragili i secondi.

La raccomandazione finale è quella di dedicare maggiore attenzione ai prodotti che mettiamo nel carrello: un acquisto inconsapevole può procurare spiacevoli effetti, anche a lungo termine. Esistono inoltre numerose App con cui calcolare i valori INCI degli articoli che stuzzicano la nostra curiosità: scansionando semplicemente il QR code sarà possibile ottenere uno screening immediato del rapporto rischi-benefici.

 

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