Ictus, ATTENZIONE: scoperto nuovo fattore di rischio, colpa di questa carenza

L’ictus è un evento clinico pericolosissimo e molto spesso letale. Un recente studio svela un nuovo fattore di rischio, ecco quale.

rischio ictus
rischio ictus (fonte pexels)

Tra i fenomeni clinici acuti più pericolosi vi è certamente l’ictus. Questa patologia prevede un danneggiamento improvviso e irreversibile dei tessuti del cervello, o la morte di una sua porzione. Tale eventualità si configura quando il sangue non affluisce correttamente in questo organo fondamentale, e le conseguenze sono spesso letali.

Per questa ragione è importante mantenere uno stile di vita sano, atto a prevenire possibili fattori di rischio. Un recente studio ha rivelato che una particolare scelta alimentare ed etica può favorirne l’insorgenza, scopriamo quale.

Ictus e alimentazione: qual è il nesso?

ictus e dieta vegana
ictus e dieta vegana (fonte pexels)

L’ictus, o colpo apoplettico, si verifica spesso in concomitanza con ipertensione, aterosclerosi, fumo di sigaretta e abuso di bevande alcoliche. I sintomi possono variare da paziente a paziente, in base alla gravità delle condizioni e all’area di cervello colpita. Ai fattori di rischio precedentemente elencati se ne aggiunge uno del tutto inaspettato.

Secondo uno studio, pubblicato dall’autorevole British Medical Journal, esiste una correlazione tra l’alimentazione vegana e l’insorgenza dell’ictus. Il rischio infatti aumenta fino al 20% nei soggetti che non consumano prodotti alimentari di origine animale, e secondo gli esperti esiste una ragione ben specifica.

Lo studio ha evidenziato che livelli troppo bassi di colesterolo, e la carenza di nutrienti come la vitamina B12, influiscono negativamente sul nostro stato di salute, spianando la strada ed eventi acuti come l’ictus. Gli scienziati coinvolti nella ricerca hanno monitorato per ben 18 anni circa 50.000 persone, e i partecipanti allo studio sono stati divisi in 3 gruppi ben distinti. Queste suddivisione prevedeva il confronto tra mangiatori di carne, consumatori di pesce e vegetariani (alcuni dei quali vegani). Questi ultimi sono risultati essere proprio i più inclini a sviluppare questa grave patologia, e non è tutto.

Una dieta priva di alimenti di origine animale determina spesso anche gravi carenze di colina, una molecola simile alle vitamine del gruppo B, e fondamentale per il corretto funzionamento e sviluppo del sistema nervoso. Questo prezioso nutriente è presente nella carne di manzo, nelle uova, nel pesce e nel pollo, e solo marginalmente in vegetali come broccoli, fagioli e noci.

In conclusione

In buona sostanza, la dieta vegana è una scelta etica e alimentare ormai molto in voga, ed è in grado di offrire parecchi benefici. Impoverendo però l’organismo dei nutrienti essenziali, è assolutamente fondamentale integrare correttamente gli elementi di cui è drasticamente carente, onde scongiurare il rischio di fenomeni patologici anche molto gravi.

 

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