Aumentano le truffe bancomat: cosa devi assolutamente fare per non ritrovarti senza un euro

Cerchiamo di tutelarci dalle truffe con il bancomat: ecco come i malviventi cercano di prelevare illecitamente dal nostro conto.

truffe bancomat
truffe bancomat (fonte pexels)

Prelevare il nostro denaro ad un qualunque ATM può rivelarsi una mossa molto rischiosa. Anche il mondo del crimine è al passo con le nuove tecnologie, e le truffe con i bancomat sono diventate oramai una consuetudine.

Per evitare di ritrovarsi con il conto prosciugato, è necessario prestare attenzione ad alcuni piccoli dettagli: ecco come preservare le nostre risorse in tutta sicurezza.

Bancomat, occhio ai truffatori: ecco i metodi più utilizzati

truffe bancomat
truffe bancomat (fonte pexels)

I malintenzionati che mirano a saccheggiare il nostro conto in banca hanno bisogno di due elementi fondamentali: uno è costituito dal nostro PIN, e l’altro concerne i dati del nostro bancomat stessi. Per ovviare alla carenza di queste informazioni, i truffatori molto spesso installano negli ATM dispositivi come microcamere e skimmer. Lo skimmer è infatti un hardware, installato nella fessura di lettura del nostro bancomat, in grado di decifrarne il codice e memorizzarlo. Grazie all’applicazione di una tastiera fittizia, poi, i malviventi saranno in grado di visualizzare la sequenza del codice PIN, provvedendo poi in seguito al prelievo. Un altro metodo utilizzato è l’installazione di alcune microcamere, in grado di riprenderci mentre digitiamo il codice segreto: niente di più facile, per i truffatori, che replicarlo poi correttamente!

Un altro escamotage, come segnalato dalle Forze dell’Ordine, consiste nell’installazione di un ‘lasciapassare’ fittizio all’interno dello sportello bancomat. Molto spesso gli ATM sono protetti da porte ad apertura automatica, a cui si può accedere strisciando l’apposita tessera. Tale azione viene richiesta solo in entrata, mentre al momento dell’uscita è sufficiente pigiare il bottone rosso apposito. Il mondo del crimine, però, utilizza un trucchetto di condizionamento mentale: molto spesso i malviventi installano sulla parete d’uscita un dispositivo simile a quello in entrata. Strisciare la tessera in questo apparecchio consente di estrarre i dati sensibili dalla carta. Con ogni eventualità, al suo interno vi è uno skimmer, in grado di codificare ogni informazione utile alla truffa. Per reperire il codice PIN servirà solamente una microcamera invisibile all’ignaro fruitore del servizio.

Come difendersi allora? È senz’altro buona prassi controllare con perizia gli ambienti in cui ci apprestiamo a prelevare denaro. In caso di dispositivi sospetti, è bene sospendere immediatamente la procedura, e allertare i Carabinieri. Osserviamo inoltre attentamente lo sportello stesso: alla prima traccia di manomissione, blocchiamo il processo di prelievo. Tracce di colla, graffi o fori sospetti possono indicare un’operazione illecita in atto: nel caso di dubbio, cambiamo immediatamente lo sportello in cui stiamo per accedere al nostro denaro!

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