Cena in giardino o in terrazzo: multa da 300 euro per chi non rispetta questa regola

Qualcosa di semplice come una cena in giardino o in terrazzo può riservare spiacevoli sorprese se non si rispetta questa regola. 

Cena multa
Cenna all’aperto – Multa salata

 

Specie in estate, organizzare una cena tra amici approfittando del giardino o del terrazzo è sicuramente il modo migliore per stare assieme, allontanando per qualche ora l’oppressione della calura. Ma anche in questo caso esistono dei limiti ben precisi, che se superati possono determinare conseguenze dannose per il portafogli.

Diventa fondamentale garantire la quiete e il sonno altrui, specie per chi vive in un condominio ed è quindi chiamato a condividere con oculatezza gli spazi comuni. In questo caso si dovrà tenere conto innanzitutto del regolamento condominiale.

Lo stesso discorso vale anche per chi ha un’abitazione indipendente, tipo una villetta, ma ha accanto a sé  altri vicini a cui potrebbe arrecare disturbo. In tutti questi casi ci sono limiti di legge da rispettare, altrimenti si incorre in una multa salata.

Cena in giardino o in terrazzo, attenzione alle emissioni sonore: si va sul penale

Cena multa
Cena all’aperto – Multa salata

Organizzare una festicciola o comunque una mangiata tra amici non deve indurre a dimenticare i diritti degli altri, ovvero dei condomini e dei vicini. I comportamenti corretti da tenere sono dettati in generale dal comune senso civico e più nello specifico dalla legge.

Solo un comportamento rispettoso consente di intrattenere rapporti di buon vicinato, senza il rischio di vedersi arrivare in casa i vigili urbani o le forze dell’ordine, o magari di vedersi recapitare una querela. Creare disturbo con rumori o musica ad alto volume nel cuore della notte o nelle ore del giorno deputate al riposo può dar luogo al reato di disturbo alla quiete pubblica.

Infatti chi decide di fare una festa o comunque un’attività ricreativa negli spazi delle propria abitazione, magari in quelli all’aperto, può incorrere in un illecito civile o, nei casi più gravi, in un reato penale. I nostri vicini,  se il rumore prodotto supera determinati  limiti, può chiedere il risarcimento dei danni quando questi sino chiaramente dimostrabili.

Nei casi più gravi è applicabile quanto previsto dall’art. 659 del Codice Penale. Questo può accadere quando si verifica il disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone. La norma vuole infatti garantire e proteggere da emissioni sonore eccessive la tranquillità e il riposo della collettività.

Chi adotta un comportamento dannoso così come previsto dal codice penale può essere punito con l’arresto fino a tre mesi e un’ammenda che può arrivare fino ad un massimo di 309 euro. Pertanto quando si organizza una cena o una festa in casa bisogna fare attenzione a non compromettere la tranquillità altrui.

 

 

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