Transaminasi alte | Attenzione a questa malattia infettiva: è molto comune ma si può curare

Attenzione all’alterazione delle transaminasi: un aumento di questo valore potrebbe segnalare una patologia infettiva.

transaminasi alte
transaminasi alte (fonte pexels)

Le transaminasi sono degli enzimi responsabili del corretto funzionamento metabolico. Essi si occupano infatti di smaltire l’eccesso di aminoacidi, trasformandoli in molecole utili all’organismo, oppure convertendoli in ulteriori aminoacidi più fruibili dal corpo. Principalmente presenti nel fegato, le transaminasi sono contenute anche da cuore e muscoli; un eventuale danneggiamento ai tessuti ne determina il rilascio nel flusso sanguigno, e ciò viene spesso interpretato come un importante alert.

Nella fattispecie, nella maggior parte dei casi, alti valori di transaminasi indicano patologie a carico del fegato, come epatiti ed infarti epatici. In una casistica assai particolare, però, possono anche indicare l’insorgenza di una patologia piuttosto virale, sebbene non letale: scopriamo di che si tratta.

Transaminasi alte: se il fegato gode di salute, potrebbe trattarsi di mononucleosi

transaminasi alte, mononucleosi
transaminasi alte, mononucleosi (fonte pexels)

Escludendo quindi eventuali patologie a carico del fegato, alti valori di transaminasi potrebbero essere la spia d’allarme per una mononucleosi in atto. Tale patologia virale viene anche chiamata “malattia del bacio”, e per una ragione ben specifica. Il virus si trasmette infatti tramite scambio di saliva, ma anche grazie a starnuti e colpi di tosse. La contagiosità si rivela spesso di moderata diffusione, e la mononucleosi affligge principalmente bambini e giovani adulti. La maggior parte della persone, infatti, con l’età sviluppa anticorpi atti a bloccare il contagio.

Mononucleosi: ecco gli altri sintomi principali

I sintomi più facilmente ravvisabili per identificare l’insorgenza di tale patologia si configurano inoltre in placche alla gola, eccessiva sudorazione notturna, gonfiore e tumefazione al collo, febbre, faringite, adenite e dolore alla milza. I linfonodi, inoltre, tendono ad ingrossarsi soprattutto nella zona della gola, e facilmente si manifestano stanchezza ed astenia. In casi più rari, possono comparire ittero, perdite di peso improvvise, disfagia, diarrea e addirittura meningiti.

Se normalmente i sintomi tendono a scomparire nel giro di un paio di settimane, manifestazioni persistenti a carico della milza devono essere attentamente monitorate dal medico di fiducia. Tale organo potrebbe infatti ingrossarsi, provocando spiacevoli sintomatologie ai pazienti affetti.

La mononucleosi, infatti, non si configura come una patologia potenzialmente pericolosa, ma un sistema immunitario compromesso può condurre a complicanze ben peggiori. Consigliamo perciò di leggere attentamente le vostre analisi del sangue e, in caso di transaminasi alte, unitamente alla presenza dei sintomi succitati, di richiedere un consulto medico immediato.

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