Perdita di capelli improvvisa, fai questo test: malattia autoimmune in agguato

Se noti un’improvvisa perdita di capelli, stai in campana: può essere il primo segnale di una patologia autoimmune.

perdita di capelli ck12.it 20220916
perdita di capelli (fonte pexels)

Il cambio di stagione può provocare alcuni contraccolpi nell’organismo. Il corpo si adatta infatti alla flessione delle temperature e agli inevitabili sbalzi del metabolismo, adeguandosi gradualmente ai nuovi ritmi.

È facile ravvisare alcuni sintomi, quali stanchezza ed astenia, una difficoltà a stabilizzare la routine sonno-veglia, nonché una repentina perdita di capelli. Se la situazione di protrae nel tempo, consigliamo di effettuare gli adeguati test diagnostici. Potrebbe infatti trattarsi dell’alopecia areata, patologia autoimmune ma curabile.

Perdita di capelli e alopecia areata: ecco di cosa si tratta

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perdita di capelli (fonte pexels)

Come suggerisce il nome stesso della patologia, l’alopecia areata si presenta sotto forma di chiazze nel cuoio capelluto completamente prive di capigliatura. Ai margini di tali aree, i capelli si presentano sottili e spezzati. Questa patologia sembra avere origine autoimmune: un fattore scatenante ancora ignoto innesca infatti la risposta immunitaria del bulbo pilifero, impedendogli così di produrre il capelli.

L’alopecia areata può regredire spontaneamente, oppure ripresentarsi ciclicamente ad intervalli regolari. La notizia positiva è che l’alopecia areata non danneggia irrimediabilmente i bulbi piliferi, e non ha natura cicatriziale. Ciò significa che il numero di follicoli non si riduce, ed è possibile recuperare la capigliatura persa.

Un esempio famoso di alopecia areata sembra essere l’attrice statunitense Jada Pinkett Smith, moglie del celebre Will. Durante la notte degli Oscar, in uno scambio di spiacevolezze con l’anchorman Chris Rock, Will Smith ha preso le difese della moglie dopo gli sberleffi del presentatore, porgendogli un sonoro schiaffo.

L’alopecia areata si presenta spesso in concomitanza con periodi di forte stress e malnutrizione, e può essere favorita anche da una latente predisposizione genetica. Il consiglio in caso di dubbio è di rivolgersi al dermatologo di riferimento: esso potrà provvedere ad effettuare gli esami diagnostici di rito. Tra di essi, ricordiamo l’esame microscopico del capello e il tricogramma: queste procedure permettono di valutare lo stato di salute e la fase di crescita dei nostri capelli.

Il trattamento più frequentemente prescritto prevede l’assunzione di medicinali cortisonici, ma dev’essere attentamente pianificato con uno specialista della salute. Si può inoltre optare per la laser-terapia, che rinforza la vascolarizzazione dei bulbi piliferi, permettendo una più agevole ricrescita della chioma.

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