Pancia piatta | La postura fa miracoli: arriva il segreto dal Giappone

Ottieni la pancia piatta con il sistema giapponese nella tranquillità di casa tua: ecco cosa sapere sul rivoluzionario metodo.

Partiamo da un presupposto fondamentale: senza un’alimentazione sana ed equilibrata, abbinata a una dose costante di esercizio fisico, appiattire l’addome si rivela una missione perlopiù impossibile.

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pancia piatta (fonte pexels)

Al di là di rari miracoli genetici, infatti, la pancia piatta è frutto di costante impegno e di qualche rinuncia a tavola. Spesso accade, però, che anche in regimi di nutrizione bilanciata, e con costanti esercizi addominali, la pancia mantenga comunque una certa, fastidiosa, rotondità.

Viene dunque in nostro aiuto il metodo dal Giappone, basato sulla cura della postura del corpo. Il fisico e chiropratico Dr. Fukutsudzi, infatti, ha studiato un modo per favorire la strutturazione di un addome tonico e scolpito in soli 10 minuti al giorno. Vediamo di che si tratta.

Pancia piatta in 10 minuti: ecco come ottenerla

Dove alimentazione ed esercizi specifici falliscono, la postura può rivelarsi la chiave per un addome statuario.

pancia piatta con il metodo giapponese ck12.it
pancia piatta con il metodo giapponese (fonte pexels)

Lo afferma Fukutsudzi, che grazie ad alcuni studi ha rilevato una correlazione tra l’impostazione del corpo e la quantità di grasso addominale. È sufficiente riservare a questo esercizio mirato solamente 10 minuti al giorno e, se praticato con costanza quotidianamente, può riservare risultati sorprendenti. Sarà necessario munirsi di un tappetino da yoga, in modo da affrontare in tutta comodità le posizioni suggerite dal chiropratico.

Innanzitutto occorre stendere il tappetino a terra e, al contempo, recuperare un asciugamano. L’asciugamano, in seguito, deve essere arrotolato, e legato alle due estremità con uno spago, oppure un elastico. Poniamolo dunque sotto la schiena, in corrispondenza della zona lombare, mentre ci sdraiamo sul tappetino ginnico.

È fondamentale tenere le braccia sollevate sopra la testa, in modo da garantire la massima distensione della schiena. I palmi della mani devono risultare rivolti verso il pavimento, e i mignoli a contatto l’uno con l’altro. Lo stesso vale per le punte dei piedi. Non resta che mantenere la posizione per almeno 10 minuti consecutivi. Al termine del tempo, recuperate con calma la posizione seduta e, lentamente, anche quella eretta.

Questa prassi può essere effettuata senza rischi, ed apportare numerosi benefici psicofisici. Attenzione, però: in caso di patologie a carico dell’anca, o della schiena, è consigliabile rivolgersi preventivamente allo specialista di riferimento.

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