Se avete notato uno di questi quattro segni allora vuol dire che anche voi soffrite di misofobia. Ecco che cos’è e come combatterla.
Sapete che cos’è la misofobia? Si tratta della paura morbosa di sporcarsi e di entrare in contatto con oggetti sudici e pieni di germi.
Al contrario di quanto si possa pensare, si tratta di un disturbo molto diffuso che si è intensificato durante l’emergenza sanitaria legata al Covid, in quanto la pandemia ha reso le persone più consapevoli della presenza di virus e batteri. Ma che cos’è, nello specifico, la misofobia e, soprattutto, come si manifesta? Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Come abbiamo anticipato poco fa la misofobia, detta anche germofobia, è un’estrema paura dei germi. Secondo quanto spiegato dagli esperti della Cleveland Clinic, questa fobia si manifesta soprattutto nei soggetti che soffrono di disturbi ossessivi compulsivi (DOC). In generale, possiamo dire che nutrire qualche timore per virus e batteri è un atteggiamento normale, ma per chi soffre di misofobia o, più semplicemente, per le persone ansiose questa paura viene portata all’eccesso, fino ad arrivare ad interferire con la vita quotidiana. Tutto ciò porta, quindi, i soggetti ad avere forti preoccupazioni per malattie ed anche per ciò che si mangia, in quanto potrebbe essere stato in qualche modo contaminato. In particolare, chi soffre di misofobia manifesta questi quattro segnali:
A tutto ciò potrebbe, inoltre, aggiungersi un’eccessiva pulizia delle mani, l’utilizzo di guanti, evitare situazioni sociali e fare troppe docce. La misofobia può anche causare sintomi a livello fisico come ad esempio vertigini, attacchi di pianto, battito cardiaco irregolare, irrequietezza e stato confusionale.
Per combattere la misofobia bisogna, innanzitutto, riconoscerne i segnali. Nel momento in cui ci si rende conto che c’è qualcosa che non va allora è bene rivolgersi immediatamente ad uno specialista che saprà consigliarci la giusta terapia da seguire.
Nella maggior parte dei casi, si dovrà seguire un percorso di psicoterapia per imparare a gestire le proprie reazioni ed i propri sentimenti. Talvolta, invece, potrebbe rendersi necessaria anche la prescrizione di farmaci.
Articolo di Veronica Elia
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