Scuola, arriva il banco monoposto da 250 euro: ma da Ikea il prezzo è 37

Scuola, banco monoposto da 250 euro: ma da Ikea il prezzo è 37

Scuola prezzo banco monoposto

Lotto A Cig 8377980FCB, valore complessivo della fornitura 45 milioni di euro, oggetto banco monoposto per la scuola italiana, il prezzo è giusto oppure no? La questione viene sollevata dall’edizione del 6 settembre del quotidiano “Libero” e, assurge a valore politico, tramite un’interrogazione urgente al Presidente del Consiglio Conte e al Ministro della Scuola Azzolina da parte dei deputati della Lega Bitonci, Cantalamessa, Cavandoli e Centemero. Vediamo il dettaglio

L’azienda che ha vinto l’appalto

La questione, come riporta l’interrogazione parlamentare, è legata ad una della undici società che si sono aggiudicate il mega appalto, la Nexus made srl di Ostia, quartiere di Roma, azienda che ha nel suo core business l’allestimento di stand. Capitale sociale 4.000 euro, ultima fatturazione annua conosciuta 400.000 euro. La questione sollevata è sul come abbia fatto un’azienda cosi piccola ad aggiudicarsi un appalto cosi importante e cosi oneroso in termini di approvvigionamento. E, al tempo stesso, se sarà in grado di consegnare per tempo ed in maniera completa la fornitura richiesta.

La polemica politica

La polemica politica e la relativa interrogazione si incanalano in tal senso su tre temi molto chiari. Il primo. Perché il nome della ditta è stato secretato dall’amministrazione titolare dell’appalto. Il secondo, il prezzo. Perché i 180.000 banchi vengono acquistati dallo Stato al prezzo di 250 euro quando basta sfogliare il catalogo Ikea per trovarne di simili con prezzi che oscillano tra i 37 e i 70 euro. Il terzo, appunto la Nexus. Una società che sembra costruita ad hoc per questa gara avendo depositato il bilancio 2018 il 12 marzo 2020 e il bilancio 2019 appena lo scorso 10 luglio. Caustico, in tal senso, il commento di Emidio Salvatorelli, il presidente di Vastarredo, la più grande azienda di produzione di arredi scolastici, che interpellato da “Libero” ha sottolineato di “non aver mai sentito parlare di questa azienda”. La risposta a tutte queste domande dovranno darla il presidente del Consiglio e il ministro preposto. 

 

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