Il vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri fa il punto sullo stato della diffusione della pandemia da coronavirus Covid-19 in Italia e mette alcuni punti fermi sull’arrivo del vaccino e sulla gestione della quarantena. Vediamo il dettaglio.
L’esponente del Movimento 5 Stelle è intervenuto oggi, 10 settembre, ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” di Radio Cusano Campus. E sollecitato dai conduttori, il direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti ha chiarito due questioni dirimenti per il futuro del nostro Paese. La prima, il vaccino. Ieri c’è stato il brusco stop, da parte del consorzio AstraZeneca-Oxford, alla sperimentazione più avanzata. Si è generata un’anomalia e i tempi si allungheranno. “Sono realista – sottolinea Sileri – non avremo il vaccino prima della metà del 2021“. In sostanza si va verso una “normale” convivenza con il virus
E proprio per questo Sileri apre ad uno scenario, già realtà in alcuni paesi europei, per la gestione della quarantena. Il secondo punto dirimente. “Un buon compromesso – afferma l’esponente del governo giallorosso – sarebbe fare 7 giorni di quarantena e poi fare il tampone”. Il percorso che immagina Sileri è chiaro. Mira a garantire un contact tracing, il sistema per capire se siamo entrati in contatto con una persona infetta, adeguato e un tampone rapido.
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