Cina, fuga da un laboratorio di Lanzhou del batterio della brucellosi: 3245 malati

Cina, fuga da un laboratorio del batterio della brucellosi

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Sono almeno 3.245, ma i dati sono destinati a crescere, le persone infettate dalla fuga del batterio della brucellosi in Cina, i fatti stanno accadendo in queste ore a Lanzhou città di oltre tre milioni di abitanti e capoluogo della provincia nord-ovest del Gansu. I dettagli

I dettagli della fuga del batterio della brucellosi in Cina

La notizia è stata resa nota nella tarda mattinata di oggi, 18 settembre, dalla CNN che ha ripreso, con grande rilievo, la nota ufficiale della Commissione Sanitaria della città cinese. La malattia, nota anche con la dicitura di Sindrome di Malta, in genere colpisce il bestiame in particolare mucche, pecore, capre, cervi, maiali cani. Come si legge sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità “i responsabili delle infezioni sono sei specie di batteri gram negativi appartenenti al genere Brucella”. Quelli denominati B. melitensis, B. aboutus, B.suis e B. canis sono in grado di contagiare l’uomo mentre quelli di genere B. ovis e B. neotomae si fermano al bestiame.

Il contagio a Lanzhou

Il batterio fuggito appartiene, quindi, ad una delle prima quattro specie e come detto ha già contagiato 3245 persone. La Commissione sanitaria di Lanzhou segnala che le autorità locali hanno fatto il test per verificare il contagio su 21847 persone pertanto l’incidenza al momento è circa del 15%. Al momento non sono segnalati decessi ne trasferimenti del contagio da uomo a uomo. La fuga del batterio dal laboratorio è avvenuta per colpa dell’utilizzo, nell’estate del 2019, di un disinfettante obsoleto sui vaccini anti-brucellosi. L’errore ha determinato il fatto che il batterio è rimasto presente nell’emissione dei gas del laboratorio stesso. Al centro biofarmaceutico è stata ritirata la licenza.

I sintomi della brucellosi

Sempre attingendo al sito dell’Istituto Superiore di Sanità segnaliamo infine che la brucellosi determina sintomi come mal di testa, dolori muscolari, febbre acuta e affaticamento. “Nei casi più gravi è necessario anche il ricovero ospedaliero”. Esiste purtroppo il rischio di morte anche se, riferisce l’ISS, la percentuale è molto bassa essendo inferiore al 2% dei contagiati. Al momento non sono stati diramati allarmi ufficiali, anche per la tempestiva comunicazione del problema da parte della autorità cinesi ma, visto il precedente del covid-19, il timore di una nuova pandemia serpeggia.

 

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