E’ indagato per eccesso colposo di legittima difesa l’agente dei Falchi della Squadra Mobile della Polizia di Napoli che, la notte tra il 3 e il 4 ottobre, in Via Duomo, ha ucciso un ladro di 17 anni durante il corso di una rapina. L’iscrizione dell’agente nel registro degli indagati, comunica in una nota la Questura di Napoli, è un atto dovuto al fine di definire i profili di accusa. Vediamo i dettagli.
Ricordiamo brevemente i fatti. Sono le 4.24 del 4 ottobre e nella centrale Via Duomo, zona portuale di Napoli, due ragazzi in scooter aggredisco tre persone ferme a bordo di un auto. I due malviventi, uno di 17 anni, Luigi Caiafa e l’altro di 18 anni, Ciro De Tommaso (figlio del celebre collaboratore di giustizia Genny la carogna) estraggono la pistola e la puntano verso l’auto. Ma qualcosa va storto nei piani dei rapinatori. Sul posto arriva una pattuglia dei Falchi della Polizia. La coppia in sella allo scooter non desiste dal proposito della rapina e ne scaturisce un conflitto a fuoco al termine del quale Caiafa resta a terra ucciso.
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Nella giornata di oggi, 6 ottobre, la Questura di Napoli ha diffuso il video della rapina raccolto, dopo due giorni di indagini, dalla telecamera di sicurezza di un autofficina di Via Zabatteria. Il video è stato diffuso allo scopo di chiedere aiuto a eventuali testimoni oculari dell’accaduto. Nel video si vedono i due rapinatori che affiancano una Mercedes ed estraggono una pistola, risultata essere poi una copia conforme, ma in formato giocattolo, di un’arma vera. Caiafa e De Tommaso minacciano le persone nell’abitacolo finché, nell’inquadratura, compare un agente dei Falchi della Squadra Mobile. L’esponente delle forze dell’ordine estrae la pistola ma subito dopo si getta repentinamente a terra. Il poliziotto che ha sparato, di contro, non viene ripreso dalle telecamere. Da segnalare che, secondo quanto si legge nell’ordinanza di arresto di De Tommaso, i due rapinatori non si sarebbero fermati all’alt della Polizia ma anzi avrebbero sparato tre colpi. A decidere l’azione sarebbe stato De Tommaso che, sempre secondo l’ordinanza, avrebbe urlato a Caiafa “Spara alla guardia, sparalo, sparalo”. Da qui la reazione dell’agente di Polizia e la tragica fine del giovane di 17 anni.
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