Coronavirus, i dati certi: I numeri non sono esattamente come sembrano

Coronavirus, più tamponi, più contagi ma meno morti

Coronavirus contagi decessi

La curva di crescita dei contagi nella pandemia da coronavirus Covid-19 è tornata, prepotentemente, a crescere, ieri, 8 ottobre, si sono registrati 4458 nuovi casi che portano il totale attuale a quasi 66.000 malati, 22 le morti. Ma è davvero in corso una nuova ondata simile a quella di marzo ? Stiamo precipitando davvero verso un nuovo lockdown ? Vediamo insieme i numeri certi tratti dalle analisi del Laboratorio del Sole 24 Ore. per capire meglio lo stato dell’arte. I dettagli

I numeri certi

Partiamo dai dati, i dati certi. Ad oggi dall’inizio della pandemia in Italia si sono registrati 338.398 casi di coronavirus Covid-19, di cui 236.363  sono guariti. Come detto, oggi, 9 ottobre 2020, ci sono 65.952 persone risultate positive al tampone di cui 3925 ricoverati in reparto classico e 358 in terapia intensiva. La maggior parte dei contagiati, 61.669, sono in isolamento domiciliare. Le persone decedute sono 36.083. Il rapporto tra tamponi effettuati e casi positivi è passato dall’1,6% di agosto al 3,5% di ieri.

Coronavirus le medie e gli indici dei contagi e dei morti

Attingendo alle analisi del Professor Paolo Spada, autore della popolare pagina Facebok, Pillole di Ottimismo, possiamo rilevare che, nell’ultima settimana, si è riscontrata una media di 2998 nuovi positivi al giorno. La media giornaliera delle ultime quattro settimane è di 1406 per quella dall’11 al 17 settembre, 1614 quella dal 18 al 24 settembre, 1869 quella dal 25 settembre al 1 ottobre e, come detto, 2998 in quella dal 2 al 9 ottobre. La media del rapporto tra tamponi effettuati e persone risultate positive, nelle stesse date, è del 2,66% la prima settimana, 2,87% nella seconda, 3,31% nella terza e 4,67% per la quarta. Numeri importanti ma lontani da quelli di marzo e invero molti simili a quelli di maggio quando il lockdown è stato sospeso.

L’audizione alla Camera del Professor Bacco

Da segnalare, infine, che il dato dei morti è invece costante e si attesta su una media di 24 da almeno due settimane. Decisamente inferiore ai mesi scorsi. Ammesso che si possa parlare di morte da coronavirus e non da concause generali come ha specificato, con dovizia di particolari, il professor Pasquale Mario Bacco, ricercatore universitario qualificato e docente di medicina forense, nella sua recente audizione alla Camera dei Deputati. Chiudiamo l’analisi con un raffronto tra i dati italiani e quelli dei principali Paesi della UE. Anche in questo caso l’elaborazione è del Professor Spada su dati ECDC. In Italia negli ultimi sette giorni abbiamo avuto 0,27 decessi su ogni 100.000 abitanti. In Spagna la media è di 1,65, in Francia di 0,75, nel Regno Unito dello 0,5, nei Paesi Bassi dello 0,65, in Belgio dello 0,6, in Austria dello 0,4. Meglio di noi solo Svezia, Romania e Portogallo. Questo non significa che il virus è meno cattivo e meno pericoloso, e l’invito che facciamo è quello di osservare sempre scrupolosamente le indicazioni di sicurezza, ma semplicemente che le cure sono decisamente migliorate rispetto a marzo e aprile. Un motivo più che valido per non precipitare in un nuovo lockdown.

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