Coronavirus, nel DPCM di ottobre stop a calcetto e feste private: arriva il coprifuoco

Coronavirus, arriva il DPCM di ottobre

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E’ prevista per domani, 12 ottobre, la firma del nuovo DPCM, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per il contenimento della diffusione della pandemia da coronavirus Covid-19. La salita della curva dei contagi spinge l’Esecutivo guidato da Giuseppe Conte ad una nuova stretta. Non si arriverà, per il momento, al lockdown totale ma saranno diverse le disposizioni di blocco. Vediamole nel dettaglio secondo quanto anticipato dall’edizione oggi in edicola del Corriere della Sera.

Coronavirus, la stretta del nuovo DPCM di ottobre

Secondo quanto riferisce una fonte autorevole come il quotidiano di Milano saranno vietate le feste private vietate e i banchetti nei ristoranti per matrimoni e battesimi potranno essere composti al massimo da 30 persone. Ci sarà inoltre una sorta di coprifuoco soft. I bar e i ristoranti dovranno chiudere alle 23 (qualche fonte parla della mezzanotte) mentre dalle ore 21 sarà impossibile sostare in piedi di fronte ai locali cosi come sarà vietato vendere alcoolici. Questa scelta, di fatto, mette uno stop definitivo alla movida. Un altro blocco certo è quello delle attività sportive amatoriali di contatto. Quindi stop al calcetto e alle partite di basket tra amici.

Le sanzioni

Oggi, 11 ottobre, alle ore 15 si riunisce il Comitato Tecnico Scientifico, il temuto Cts, il quale indicherà, con precisione, gli estremi della stretta. In sostanza in considerazione dello stato della curva di crescita del contagio si vuole ridurre al massimo i possibili assembramenti al fine di evitare un nuovo intasamento dei reparti di terapia intensiva. Il vero incubo. Al momento non sono giunti rumors relativamente ai trasporti pubblici il vero punto debole di tutta la strategia. Ad oggi, soprattutto nelle grandi città, non è mai stato rispettato il limite dell’80% della capienza. In tal senso sarà caldamente consigliato alle azienda di proseguire con forza nella direzione dello sviluppo dello smart working e del telelavoro. Sempre secondo Il Corriere della Sera le sanzioni previste per la violazione della nuove norme sarebbero le stesse previste per chi non indossa la mascherina: dai 400 euro ai 1.000 euro di multa.

Tamponi rapidi

Il nuovo DPCM dovrebbe, infine, dare il via libera alla riduzione della quarantena dagli attuali 14 giorni a 10 giorni cosi come si prevede di dare il via libera al cosiddetto tampone rapido, che ha ormai dimostrato ampiamente di essere efficace nel 95% dei casi. Ad effettuare il tampone saranno chiamati i medici della medicina di base e i pediatri. L’eventuale secondo tampone sarebbe invece svolto nelle modalità attuali. Questa operazione punta a snellire le maxi code determinatesi nei drive-in tampone, code che, paradossalmente rischiano di essere un assembramento di fatto.

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