Pioggia di polemiche sulla nuova linea di correttori ideata dalla nota youtuber e make-up artist Clio Zammatteo, in arte ClioMakeUp, e suo marito. Secondo molti, i correttori non sarebbero inclusivi per chi ha la pelle scura.
Clio Zammatteo, in arte ClioMakeUp, è la nota make-up artist e youtuber che da decenni regala consigli e “chicche”, come ama chiamarle lei, agli amanti del trucco e non solo. Veneta di nascita, dopo gli studi si è trasferita a New York, città in cui ha potuto coltivare la passione del trucco. Da qualche anno, insieme al marito Claudio Midolo, un game designer italiano, ha fondato una linea di prodotti cosmetici, che va dai rossetti agli ombretti.
Da non troppo tempo, la linea di bellezza ideata da ClioMakeUp, all’anagrafe Clio Zammatteo, fondata assieme al marito, ha lanciato sul mercato un nuovo prodotto cosmetico. Si tratta dei correttori “Oh My Love”, rilasciati in ben 14 colorazioni, le cui nuances sono disponibili sul sito della youtuber. Per aiutare l’acquirente nella scelta della colorazione, Clio sul suo profilo Instagram ha pubblicato una serie di video in cui modelle e modelli provano le varie tonalità.
Ma, evidentemente, tutte queste accortezze non sono bastate per evitare polemiche. Molti utenti, infatti, si sono scagliati contro Clio, accusandola di razzismo. La ragione? I suoi correttori non sarebbero inclusivi per coloro che hanno la pelle scura: su 14 colorazioni, infatti, 11 sono riconducibili a chi ha la pelle bianca. “Grazie Clio per averci ricordato che se non siamo bianche con sottotono neutro/rosa non siamo degne di considerazione” ha scritto una follower di Clio. Sia su Twitter, sia su Instagram, infatti, sono immediatamente scattate polemiche sul marchio di cosmetici indipendente e molti followers hanno criticato la collezione, bollandola come razzista.
La risposta della make-up artist però non si è fatta attendere. In un video rilasciato a Repubblica Tv, Clio Zammatteo ha infatti risposto a coloro che la hanno sostanzialmente accusata di essere razzista con le sue produzioni.
“Le critiche – spiega – sono state mosse soprattutto da chi non ha mai visto il prodotto dal vivo e che si è basato su una foto dove si vedono i 14 correttori all’interno di un packaging non trasparente. Ho lavorato tantissimo a questo correttore proprio con l’idea di inclusività, perché ho pensato a qualcosa che potesse essere un punto di partenza per poter soddisfare più persone possibile. Quindi, quando ho iniziato a ricevere queste critiche sono caduta dalla sedia”.
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