Jane Fonda, il dramma: la mamma suicida e la violenza sessuale

L’attrice Premio Oscar Jane Fonda e il suo dramma vissuto nell’infanzia: la mamma suicida e la violenza sessuale subita.

(Kevin Winter/Getty Images)

Può sembrare una donna che non ha mai paura di dire ciò che pensa, ma Jane Fonda – ospite stasera della trasmissione Che Tempo Che Fa, condotta da Fabio Fazio – si è aperta per la prima volta su un momento oscuro della sua infanzia e sulla sua difficoltà ad affrontarlo appena qualche anno fa. In realtà, in un altro intervento a The Guardian ha anche parlato di un altro dramma avuto da ragazza: due momenti della sua vita che l’attrice di Grace e Frankie, tra le più premiate della storia del cinema, non è mai riuscita a cancellare.

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La dura testimonianza dell’attrice Jane Fonda

Ha spiegato a marzo 2017 l’attrice oggi 82enne: “Sono stata violentata, ho subito abusi sessuali da bambina e sono stata licenziata perché non andavo a letto con il mio capo e ho sempre pensato che fosse colpa mia; che non ho fatto o detto la cosa giusta”. Jane Fonda ha aggiunto: “Conosco ragazze che sono state violentate e non sapevano nemmeno che fosse stupro”. Poi ancora: “Una delle grandi cose che il movimento delle donne ha fatto è farci capire che [lo stupro e l’abuso] non è colpa nostra. Siamo state violate e non è giusto”. L’attrice ammette: “Ho preso parti per le quali non stavo bene e sono stata sfruttata. Non sapevo come difendermi. Ora direi di no”.

In passato, l’attrice due volte premio Oscar ha parlato del suo difficile rapporto con la madre Frances Ford Seymour, suicidatasi nel 1950. Ha detto in un suo intervento al The Guardian: “Mia madre si è suicidata quando lei aveva 42 anni e io 12 anni. Soffriva di malattie mentali, quello che oggi si chiamerebbe bipolare”. Quel dramma a distanza di decenni è ancora presente nella vita della nota attrice: “La vita è un viaggio verso la completezza. Vivere una vita intera e bella non accade solo, richiede intenzione. Devi decidere: questa cosa mi è successa, ne sarò vittima? Perché non è importante quello che ti succede, ma lo è quello che ne fai. Se puoi guardare indietro e vederlo con comprensione e con cuore aperto, allora puoi perdonare e puoi capire”.

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