Scontri a Firenze tra manifestanti e polizia

Ancora disordini e manifestazioni contro le decisioni del governo per arginare la diffusione del coronavirus, questa volta è toccato a Firenze  e Bologna.

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Nuovi disordini in piazza per i provvedimenti del Governo

Lancio di oggetti, tra cui bottiglie di vetro e bombe carta, contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con una carica lungo via Calzaioli a Firenze, facendo arretrare i manifestanti che hanno urlato a gran voce “Non siamo fascisti siamo alla fame”.

I manifestanti non sembrerebbero appartenere ad un’unico gruppo organizzato ma sarebbero di varia estrazione politica. Tra queste anche alcune persone scese in piazza per manifestare pacificamente e che a seguito degli scontri hanno lasciato la protesta.

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella aveva parlato della possibilità che “formazioni neofasciste fossero dietro l’organizzazione del raduno”.

La polizia e i carabinieri hanno schierato fin dall’inizio della manifestazione i reparti antisommossa per sbarrare la strada e impedire ai manifestanti di arrivare nella piazza.

I circa 600 manifestanti sembrerebbero però appartenere a più gruppi: tra Ultrà del calcio, calcianti, antagonisti, gruppi di estrema destra, lavoratori precari, alcuni ristoratori, fattorini con addosso ancora la divisa da lavoro.

Almeno dodici persone sono state fermate, ma potrebbero essere di più. I manifestanti hanno anche danneggiato un’auto della polizia oltre al lancio di ben quattro bombe molotov che sono scagliate contro la polizia durante gli scontri in via dell’Albero.

Da quanto appreso dalle forze dell’ordine a lanciare le molotov sarebbero stati due manifestanti che indossavano delle tute rosse.

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