Raoul Bova si racconta nel suo romanzo “Le regole dell’acqua”

Nel suo primo romanzo “Le regole dell’acqua” edito da Rizzoli, l’attore racconta la sua passione per il nuoto ma anche alcuni momenti drammatici della sua vita.

(TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

Raoul Bova è sicuramente uno degli attori più amati dal pubblico italiano. Nella vita dell’attore romano, però, ruotano tante altre passioni oltre a quella della recitazione, come il nuoto e la scrittura: queste ultime due, in particolare, Raoul ha deciso di fonderle in un unico racconto, inaspettato e intimo, di poco più di 170 pagine edite da Rizzoli. Il libro è un’occasione in cui l’attore si racconta a cuore aperto e in cui parla anche di alcuni drammi della sua vita che lo hanno portato ad ingrassare più di 20 kg.

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Raoul Bova: “l’acqua mi ha insegnato a vivere”

Raoul Bova ha stupito tutti reinventandosi scrittore: è uscito, infatti, il suo primo romanzo “Le regole dell’acqua” in cui l’attore lascia uscire le sue emozioni insieme alle parole e ai ricordi, quelli di quando aveva 13 anni e la notte non dormiva a causa degli incubi e la paura della morte, fino a quelli più recenti legati alla perdita a poco tempo di distanza di entrambi i genitori.

Un libro che ruota intorno all’importanza che l’acqua ha avuto nella sua vita, un’insegnante silenziosa e ostinata, “la prima lingua che ho avuto a disposizione per interpretare la vita” scrive Raoul Bova. Un elemento da cui non è mai riuscito a staccarsi completamente dunque, che gli ha insegnato a crescere e “ad ascoltare il mio corpo, sentirlo scivolare e prendere velocità, muoversi in un mondo in cui la gravità è impercettibile, perché è l’acqua che comanda, che sia un mare, un lago, un fiume, una piscina”.

“Non è una vera autobiografia – spiega l’attore romano – ma è più una riflessione fatta in un periodo particolare della mia vita: arrivi a una età in cui tiri le somme, provi a organizzare il tuo futuro e a capire cosa vuoi fare da grande”, una necessità “per dare voce a una riflessione che avevo dentro da parecchio tempo”.

“Ho scritto per ricordare le cose belle”

 La passione di Raoul Bova per la scrittura, infatti, non nasce in tempi recenti ma sboccia in verde età: da quando aveva 12 anni è abituato a mettere nero su bianco paure e timori. “Mi chiedevano di farlo da quando avevo 25 anni, ma non volevo essere banale. Adesso, però, avevo un po’ di cose da raccontare” ha detto l’attore al Corriere della Sera. 

Questo libro è nato come una valvola di sfogo dopo un periodo difficilissimo per l’attore: nel giro di un anno e mezzo ha perso entrambi i genitori. Un dolore immenso che lo ha portato a un calo fisico notevole e che è riuscito a superare grazie anche alla scrittura oltre che all’amore della sua compagna e collega Rocio Munoz Morales e dei suoi 4 figli, a cui peraltro è dedicato il libro.

“Queste cose, prima che succedano, non le puoi neanche immaginare. Non riesci a farti un’idea del dolore che proverai. Vedi crollare le fondamenta, ti mancano gli sguardi di approvazione o di rimprovero che ti avevano sempre fatto sentire un figlio. Il libro è stato una valvola di scarico e rimessa a punto. Mi sono detto: cominciamo a ricordare le cose belle, le lezioni dei miei genitori mi ha fatto capire che resteranno per sempre dentro di me”.

“Un periodo difficile, ho preso 25 kg”

Il periodo successivo alla morte dei genitori è stato molto difficile per l’attore. “Quando è morta mia madre mi sono rotto la gamba destra. Così, scivolando banalmente. E pensare che nei film ho girato scene molto pericolose, senza che mi succedesse niente…Ma io penso sia stato il dolore, non ho retto” ha raccontato. Da lì i 25 kg presi e ora buttati giù grazie, anche e ancora una volta, al nuoto: “Mi alzo alle 5 del mattino per andare in piscina e alle 7 sono già pronto ed energico per lavorare sul set”.

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